L’unità è un diritto di chi lavora: democrazia e salario anche in Fiat

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testata fiominfiat

 

Il negoziato per il Contratto Nazionale dei metalmeccanici è in stallo: l'indisponibilità della Federmeccanica a erogare aumenti sui minimi tabellari per tutti i lavoratori ha determinato il blocco della trattativa e la decisione unitaria di Fiom, Fim e Uilm di proclamare quattro ore di sciopero nazionale il prossimo 20 aprile. Si è giunti a questo punto perché le imprese hanno messo in discussione un punto cardine della contrattazione nazionale: gli aumenti salariali in paga base.

In Fca e CNHi gli aumenti sui minimi tabellari sono stati sostituiti con bonus e premi che non hanno incidenza su contributi, maggiorazioni, ferie, permessi e tredicesima mensilità. Infatti, il salario dei lavoratori in FCA e CNHi è inferiore rispetto a tutti gli altri metalmeccanici di oltre 70 euro per ogni mensilità a parità di mansione.

Nella trattativa con la Federmeccanica, la Fiom, la Fim e la Uilm pur avendo presentato due piattaforme distinte, quella della Fiom (che prevede per legge la non derogabilità della paga oraria), discussa e votata nelle assemblee da tutti i lavoratori e quella della Fim e della Uilm votata e discussa dagli iscritti alle rispettive organizzazioni, dinnanzi alla chiusura sul salario della controparte hanno deciso di aprire ad un confronto con i lavoratori attraverso assemblee unitarie nei

luoghi di lavoro e ad iniziative di sciopero per riaprire lo spazio contrattuale.

Negli stessi giorni negli stabilimenti FCA e CNHi i lavoratori continuano a non poter esercitare il diritto all'unità negoziale perché permangono tavoli separati a livello nazionale e di stabilimento: la direzione aziendale continua a perseguire un doppio livello di informazione e confronto con i sindacati e i delegati che impedisce un tavolo unico. La Fiom è oggi, stando al voto espresso dai lavoratori nelle elezioni dei Rappresentanti per la Salute e la Sicurezza, la prima organizzazione sindacale scelta con un voto libero e democratico.

In questo momento della vita di FCA e CNHi con molti lavoratori coinvolti dagli ammortizzatori sociali continua una pratica di tavoli separati che impedisce quello che oggi è una positiva novità per tutti gli altri metalmeccanici: unirsi per rivendicare un miglioramento delle proprie condizioni salariali e di lavoro a partire dalla riconquista del Contratto Nazionale.

A livello nazionale Fiom, Fim e Uilm pur avendo alle spalle accordi non firmati da tutti, insieme stanno negoziando e lottando per un nuovo contratto: è venuto il momento anche in FCA, Magneti Marelli e CNHi di farlo. Aprire una nuova fase con i lavoratori e tra le organizzazioni sindacali: per questo proponiamo di continuare sulla strada aperta con le elezioni dei Rappresentanti dei Lavoratori per la Sicurezza, che hanno dato alle lavoratrici ed ai lavoratori la libertà di poter scegliere il sindacato generale e non aziendale.

Per la Fiom era ed è un diritto fondamentale dei lavoratori quello di mettersi insieme per negoziare e poi decidere sul risultato del negoziato stesso. In FCA e CNHi oggi vi è la necessità che a eleggere

i delegati e a decidere sugli accordi con il voto siano i lavoratori.

 

Fiom-Cgil nazionale

 

Roma, 13 aprile 2016