Fca Pomigliano: la Panda non basta e il "contratto" è senza solidarietà

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Questa mattina l'Ad di Fca ha ribadito dal Salone dell'auto di Ginevra che per lo stabilimento di Pomigliano la sola produzione prevista rimane quella della Panda, confermando implicitamente che non è previsto un secondo modello per lo stabilimento campano e che una parte dei lavoratori continueranno a subire ammortizzatori sociali.

In questo preoccupante quadro che non assicura alcun futuro alle lavoratrici e ai lavoratori di Pomigliano, l'azienda e i sindacati firmatari del contratto specifico hanno comunicato di aver raggiunto un'intesa per l'utilizzo del contratto di solidarietà. Si tratta di un'intesa "secretata" visto che:

  1. il confronto azienda-sindacati è avvenuto escludendo le Rsa Fiom e la Fiom stessa, impedendo così nuovamente l'esercizio della rappresentanza sindacale, dal diritto d'informazione alla possibilità di negoziare e raggiungere eventuali accordi.

  2. L'uso dello strumento dei contratti di solidarietà era stato proposto dalla Fiom con l'obiettivo di redistribuire equamente il lavoro tra i dipendenti di Fca a Pomigliano in presenza di carichi lavorativi non sufficienti a impiegare tutto il personale. Quest'ipotesi d'intesa, invece, non persegue né tantomeno raggiunge quest'obiettivo.

  3. Stante le modiche apportante dal governo alle regole sugli ammortizzatori sociali non c'è alcuna garanzia per il mantenimento dei livelli retributivi.

Per queste ragioni la Fiom chiederà nelle prossime ore un confronto presso il Ministero del lavoro per assicurare ai lavoratori di Fca una equa ripartizione del lavoro a parità di mansione che eviti quindi che alcuni lavoratori siano comandati allo straordinario mentre altri sono in CdS, quesa scelta insieme alla ricerca con il Ministero del Lavoro di tutte le garanzie utili al miglioramento della retribuzione viste le ultime modifiche introdotte dal governo.