Termini Imerese: gli accordi si rispettano

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Il 14 agosto dello scorso anno a Termini Imerese si tenne un faccia a faccia con il Presidente del Consiglio per cercare tutte le iniziative utili alla rioccupazione di tutti i lavoratori coinvolti dalla chiusura dello stabilimento Fiat e delle aziende dell'indotto e dei servizi: è passato un anno in cui si sono avvicendate decine di "soluzioni", dai cinesi alla Grifa, senza che un solo bullone si muovesse nello stabilimento.

Per questa ragione, oggi siamo a Roma, per chiedere la convocazione urgente di un tavolo che faccia chiarezza e verifichi l’attuazione degli accordi firmati al Ministero dello Sviluppo Economico il 23 dicembre 2014.

Non siamo qui per lagnarci, piangere o protestare, ma per chiedere per quale ragione, nonostante le formali richieste di incontro unitarie inviate al Ministero dello Sviluppo Economico, il tavolo ministeriale sia stato rinviato "sine die".

L’urgenza è dettata inoltre dal fatto che senza l’attuazione del piano, già a settembre sono a rischio gli ammortizzatori sociali per un migliaio di lavoratori e i primi a pagarne le conseguenze sarebbero i lavoratori dell'indotto.

Ognuno si assuma le proprie responsabilità, in ballo c'è il futuro di migliaia di persone e investimenti pubblici per milioni di euro.

E' chiaro, che qualsiasi problema dovesse mettere in discussione il piano nessuno può sottrarsi: governo, regione, Invitalia ed Fca in primis.

Non possiamo più aspettare chiediamo il rispetto delle persone e degli accordi.

Il sud può uscire dalla crisi solo se se si passa dalle parole ai fatti.

 

FIOM-CGIL

RSU FIOM-CGIL TERMINI IMERESE

Roma, 7 agosto 2015

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