Mercoledì, 11 Dicembre 2024

Fiom Padova - CSP SPA: giovedì 26 luglio sciopero dei lavoratori del Triveneto e presidio a Marghera

Le vicende giudiziarie che negli ultimi mesi hanno colpito la galassia delle aziende legate a Csp S.p.a., non potevano rimanere prive di conseguenze. Gli effetti della doppia ondata di custodie cautelatari che hanno coinvolto ad aprile il Consorzio Informatico Canavese e in giugno i vertici della stessa Csp S.p.a., si sono scaricati sugli oltre 600 lavoratori coinvolti su tutto il territorio nazionale. Lo stipendio di giugno è stato pagato solo al 30% (oggi l’azienda ha annunciato il pagamento di un altro 30%) e non c’è nessuna certezza dei tempi di recupero della normalità dei pagamenti. Così i lavoratori potrebbero in breve tempo non avere di che sostenersi, e, come se non bastasse, essendo quasi tutti trasfertisti, non potrebbero nemmeno anticipare le spese che dovrebbero sostenere per recarsi al lavoro.

La Fiom ha chiesto alle Istituzioni Regionali coinvolte e al Ministero dello Sviluppo Economico un incontro urgente per definire un piano di risoluzione della questione.

Per sollecitare le risposte da parte degli enti preposti sono state proclamate 8 ORE DI SCIOPERO che si terranno giovedì 26 luglio 2018 nel quale saranno coinvolti tutti i lavoratori Csp S.p.a. del Triveneto, inoltre si terrà un presidio dalle 9 alle 13 davanti la sede aziendale presso il Centro Vega in via delle Industrie a Marghera.

Ieri vi è stato un maldestro tentativo di CSP S.p.a di recuperare una situazione, che l’azienda credeva di aver messo sotto controllo, senza considerare che la mancanza di stipendio non può essere giustificata in alcun modo. All’imperdonabile assenza della massima dirigenza aziendale al tavolo tenutosi presso Unindustria a Roma lo scorso 11 luglio, ieri l’azienda ha provato a mettere rimedio incontrando le sole RSU, provando a farle desistere dal proclamare lo sciopero e tentando di separarle dalle Organizzazioni Sindacali.

Su questo accadimento Fabio Pozzerle della Fiom di Padova ha dichiarato: “Si è trattato di una mossa improvvida, che ha escluso appunto le Organizzazioni Sindacali anche Nazionali da un incontro; sbagliata nei modi e nei tempi, che lancia un messaggio di riluttanza dell’azienda nei confronti dei tavoli che contano, essendole ben nota la richiesta d’incontro per parte sindacale, pendente presso il Ministero dello Sviluppo Economico. Ciò significa che le ragioni dello sciopero sono valide più di prima e che gli scioperi, per l’appunto, servono. Noi resteremo al fianco dei lavoratori fino a che non saranno rispettati i loro diritti e garantita la continuità lavorativa.”

 

La Fiom è il sindacato delle lavoratrici e lavoratori metalmeccanici della Cgil

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