Domenica, 13 Luglio 2025

Fiom Verona: AMMANN Italy condannata per comportamento antisindacale – Bloccati i licenziamenti

 

Continua senza sosta la vertenza AMMANN. Dopo un paio di settimane di stasi seguite al diniego da parte dell’azienda di incontrare la Fiom e le RSU davanti ad un ente terzo ed istituzionale nella figura dell’Unità di crisi della Regione Veneto nell’ambito degli incontri previsti dall’art. 9 previsti dal CCNL,  e il conseguente rifiuto da parte dell’organizzazione sindacale di prendere parte ad incontri legati ai licenziamenti collettivi dichiarati dall’azienda con l’avvio della procedura della legge 223, non riconosciuta da parte sindacale, a smuovere la situazione è arrivata la sentenza del tribunale che ha risposto all’accusa di comportamento antisindacale da parte dell’azienda segnalata dalla Fiom Cgil di Verona.

 Il 10 giugno, infatti, la Fiom di Verona, tramite i propri avvocati, ha citato in causa l’AMMANN per non aver correttamente informato RSU e sindacato sulle scelte aziendali e le conseguenti decisioni di delocalizzazione e licenziamento collettivo, nonostante avesse avuto modo e tempo per gestire correttamente e in maniera trasparente tutte le informazioni del caso. La sentenza è una vittoria in questo scenario di soprusi e prepotenze portate avanti dalla multinazionale svizzera ancora prima dell’apertura della procedura di licenziamento collettivo, partita il 14 maggio scorso,  in cui venivano dichiarati 64 esuberi su 157 dipendenti a fronte della soppressione dei loro posti di lavoro per il trasferimento della produzione e del magazzino in Turchia per ragioni squisitamente economiche, ovvero unicamente per abbattere il costo del personale e massimizzare la loro marginalità.

La sentenza ha evidenziato le mancanze dell’azienda nelle procedure di consultazione e di informazione previste dal CCNL e dalla legge e ha rimarcato le azioni ostative messe in campo dal primo momento da parte dell’azienda per evitare ogni tipo di confronto con i rappresentanti sindacali sul futuro dello stabilimento veronese, accertando la condotta antisindacale dell’azienda nei confronti del sindacato, e condannandola al pagamento di tutte le spese legali, ordinando la revoca della procedura di licenziamento collettivo, bloccando di fatto tutti i licenziamenti dichiarati, e chiede  l’immediata cessazione di ogni comportamento ostativo e antisindacale nei confronti della controparte,  attraverso la convocazione della parte sindacale all’interno degli incontri art. 9 previsti dal CCNL, per i quali la Fiom veronese ha già dato piena disponibilità per il tramite dei propri legali.

Nell’ultima settimana, mentre la Fiom era in attesa della sentenza, la stessa organizzazione sindacale è stata informata tramite i lavoratori e le Rsu, che l'azienda, con l'assistenza della Confindustria territoriale e di conciliatori appartenenti ad altre sigle sindacali, sta procedendo alla risoluzione di diversi contratti di lavoro, più di 30, sottoscrivendo verbali di conciliazione ex art.411 con i quali la cessazione del rapporto è ricondotta non ai reali motivi che sono alla base della procedura di licenziamento collettivo aperta dalla stessa azienda, ma a svariati motivi diversificati, tra cui anche motivi disciplinari improvvisi e molteplici. Ovviamente, di fronte a tale evidenza, la Fiom ha proceduto a segnalare tali conciliazioni all’ITL di Verona e all’INPS in modo che vengano svolte le indagini necessarie a far luce su questa ennesima particolarità procedurale intrapresa dalla AMMANN in spregio di regole e leggi.

“Invitiamo AMMANN a eseguire quanto ordinato dal giudice, convocando l’incontro secondo l’art. 9 del CCNL. Da parte nostra c’è la piena disponibilità ad incontrarci per la gestione della situazione per poter ragionare su proposte concrete che partono dalla presentazione di un piano industriale che possa garantire il futuro dello stabilimento veronese,  e vadano verso la gestione/diminuzione degli esuberi dichiarati col mantenimento di alcune lavorazioni a Verona come il magazzino, il reparto ricambi e quello della manutenzione  e la possibilità di poter formare e ricollocare internamente i lavoratori anche prevedendo passaggi di ruolo da operaio a impiegato. Riteniamo che debba essere preso in considerazione da parte dell’azienda la necessità di prevedere anche un incontro presso l’Unità di Crisi della Regione Veneto per poter utilizzare gli strumenti in suo possesso per la gestione degli esuberi, come ad esempio l’utilizzo di un adeguato ammortizzatore sociale e le politiche attive per favorire la ricollocazione in outplacement dei lavoratori attraverso piani formativi finanziati dall’ente regionale pubblico.  Solo in questo scenario propositivo si potrà decidere di aprire anche a percorsi di uscita su base volontaria”  Ha dichiarato Martino Braccioforte, segretario generale della Fiom di Verona, dopo la pubblicazione della sentenza che condanna AMMANN, continuando “Parallelamente, vogliamo far luce su quanto accaduto in queste settimane, con numerosi licenziamenti individuali firmati in Confindustria con altre organizzazioni sindacali che hanno dato disponibilità a conciliare, per i quali abbiamo fatto formale richiesta di intervento alle autorità competenti viste le modalità sospette in cui si sono svolti questi licenziamenti.”

 

La vertenza AMMANN Italy, quindi, rimane aperta e più combattiva che mai.

La Fiom è il sindacato delle lavoratrici e lavoratori metalmeccanici della Cgil

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