Lunedì, 23 Giugno 2025

Fiom Vicenza: Oggi sciopero e manifestazione per il contratto integrativo alla EBARA di Gambellara

Ebara, multinazionale giapponese che opera nel settore delle pompe, ha in Italia due stabilimenti uno a Cles e uno a Gambellara, operativi da oltre 30 anni, che occupano un totale di 550 dipendenti (250 in Trentino e 300 nel vicentino).

Un mese e mezzo fa, durante le trattative per il rinnovo del contratto integrativo di secondo livello, che riguarda entrambi gli stabilimenti italiani, l’azienda ha deciso di abbandonare il tavolo, ideologicamente e fermamente contraria a riconoscere una parte di salario garantito nel premio di risultato, andando a  mettere in discussione tutto l’impianto del Premio di Risultato precedente, formata da una parte di salario fisso e una variabile. Una proposta inaccettabile per lavoratori e lavoratrici. Inoltre, c’è stata completa chiusura rispetto alle richieste inerenti la parte normativa del contratto, con particolare riferimento all’inquadramento delle professionalità dei lavoratori che l’azienda non riconosce, nonostante la richiesta dei sindacati; Fim e Fiom, insieme alla RSU, avevano richiesto anche una maggiore flessibilità dell’azienda rispetto alla tutela della salute e sicurezza degli over 55, anche questa negata, soprattutto rispetto alla richiesta di alleggerimento di mansioni dovuto all’età, visto che non ci sono investimenti adeguati nella gestione della riduzione della fatica in alcune linee produttive.

A partire da aprile, di fronte a questa chiusura, i lavoratori e le lavoratrici hanno iniziato a scioperare, in entrambi gli stabilimenti con modalità di sciopero articolate, legate anche alla mobilitazione già presente in tutta Italia legata al rinnovo del CCNL.

Da tre settimane i lavoratori e le lavoratrici stanno scioperando in modalità variabile su tutti i turni, e oggi si è tenuta, insieme allo sciopero, una manifestazione, che ha bloccato tutta la produzione dei giornalieri e che ha occupato per un paio d’ore la Strada Regionale 11 da Verona a Vicenza, rallentando il traffico in entrambi i sensi di marcia per portare la loro protesta fuori dalla fabbrica.

Per la settimana prossima è prevista una nuova assemblea con i lavoratori e le lavoratrici per stabilire le nuove iniziative di lotta.

“In questa azienda non ci sono problemi economici, la redditività è buona e quindi non ci sono gli estremi per non accettare le richieste dei lavoratori e delle lavoratrici legate al premio di risultato. Dal nostro punto di vista la chiusura aziendale ha una posizione ideologica, legata anche alle dinamiche del mancato rinnovo del Ccnl, bloccato dalle idee di Federmeccanica che vuole che tutto il salario sia legato alla variabilità degli andamenti aziendali. Noi siamo contrari a questa visione e ci batteremo con i lavoratori e le lavoratrici perché sia loro corrisposto ciò che è loro di diritto.” Hanno dichiarato Marco Maraschin della Fiom di Vicenza e Giovanni Ballan della Fim Cisl Vicenza.

La Fiom è il sindacato delle lavoratrici e lavoratori metalmeccanici della Cgil

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