In questi giorni e in queste settimane in tutta la provincia stanno proseguendo gli scioperi per la riapertura della trattativa per il rinnovo del CCNL Federmeccanica e del CCNL Unionmeccanica.
In diverse aziende padovane la RSU ha deciso di articolare le 8 ore di sciopero in base all’organizzazione del lavoro. Alla Carel Industries di Brugine lo sciopero “disarticolato” prevede la scelta del lavoratore su quale giornata aderire allo sciopero, mentre alla All.co di Vigonza si alternano per ogni turno di lavoro “a singhiozzo” ore di sciopero a ore di lavoro con adesione totale dei reparti produttivi.
Alla ZF di Selvazzano le ore di sciopero sono state declinate su più giornate in base ai reparti con adesioni al 90%, mentre alla Komatsu di Este si è sperimentato lo sciopero ad “epidemia” in base alle iniziali del proprio cognome su più giornate, rendendo sostanzialmente non programmabile il turno di lavoro, con punte di adesione oltre il 70% nei reparti.
Diverse altre modulazioni di sciopero hanno coinvolto tutto il territorio: alla Antonio Carraro, dove si è scioperato per reparti la settimana prima di Pasqua, alla Pavan Gea, alla Elbi, alla Varem, alla Carraro Drivetech, alla Hitachi Energy, dove le articolazioni delle ore hanno coinvolto i turni di lavoro in più giornate.
Si è scioperato per l’intero turno alla Arneg, alla Apros, alla Lofra, alla Maschio Gaspardo, alla Zilmet. Le altissime adesioni hanno sostanzialmente fermato completamente i reparti produttivi alla Dab di Mestrino, alla De Angeli Prodotti di Bagnoli, alla FHP di Monselice, alla Isoli, alla Fast di Montagnana e alla Mita di Conselve.
“Siamo a 32 ore di sciopero per il rinnovo del CCNL di Federmeccanica e 16 per il CCNL di Unionmeccanica. Se le Associazioni datoriali pensano che non rispondere alle piattaforme sia la strada migliore, stiamo dimostrando che siamo in grado di intervenire direttamente nell’organizzazione del lavoro e massimizzare le iniziative anche con pochi sforzi. Dopo la grande manifestazione dello scorso 28 marzo le lavoratrici e i lavoratori metalmeccanici stanno scioperando ancora per chiedere rispetto delle piattaforme presentate per il rinnovo dei contratti di Federmeccanica e Unionmeccanica. All’arroganza di Federmeccanica e di Confindustria Veneto Est, che con i loro comunicati hanno tentato di sminuire gli scioperi del 28 marzo, la risposta di questi giorni e di queste settimane è chiara: le lavoratrici e i lavoratori metalmeccanici padovani vogliono il loro contratto di lavoro e la riapertura delle trattative. Le adesioni delle aziende sono molto al di sopra di quanto dichiarano le associazioni, e tali da bloccare totalmente le produzioni nelle ore e nelle giornate di sciopero. Da diverse aziende arrivano segnali di non condivisione della linea di relazioni sindacali che Federmeccanica sta tenendo, chiediamo a queste aziende che facciano un passo concreto e visibile come accaduto alla Baker & Hughes Nuovo Pignone. È il momento in cui ognuno deve assumersi le proprie responsabilità per arrivare alla ripresa della trattativa.” Luca Gazzabin - FIM CISL, Michele Iandiorio - FIOM CGIL, Davide Crepaldi - UILM UIL