Giovedì, 12 Dicembre 2024

Fiom Padova - INIZIATIVA DEDICATA ALLA SALUTE E SICUREZZA ORGANIZZATA DA FIOM E FP CGIL PADOVA PER RICORDARE LA TRAGEDIA IN ACCIAIERIE VENETE DI 6 ANNI FA

Il 13 maggio è il sesto anniversario della tragedia che coinvolse 4 lavoratori nello stabilimento di Acciaierie Venete di Riviera Francia a Padova il 13 maggio 2018.  Sergiu Todita, 39 anni, sposato e con una figlia, morì dopo un mese dall'incidente all'ospedale di Cesena per le ustioni riportate su tutto il corpo. Marian Bratu, 44 anni, marito di Valerica e padre di due figli, sopravvisse sette mesi in più e morì il pomeriggio di Santo Stefano nel Centro Grandi Ustionati di Padova, mentre gli altri due operai, Simone Vivian di Vigonovo e David Di Natale di Santa Maria di Sala, si salvarono con delle prognosi di rispettivamente 40 giorni e 300 giorni per potersi dire guariti.

In occasione di questa infausta data le segreterie provinciali di Fiom e Fp Padova hanno realizzato un’iniziativa dal titolo “Salute e sicurezza nei luoghi di lavoro: parliamone per agire!” per approfondire e confrontarsi insieme su questa tematica che coinvolge tutti i soggetti del mondo del lavoro, cercando, inoltre, di aumentare il livello di consapevolezza sull’incidenza negativa che i tagli alla sanità pubblica stanno provocando nell’ambito della prevenzione e ispezione dei luoghi di lavoro.

All’iniziativa, oltre ad Alessandra Stivali, segretaria generale della Funzione Pubblica, Michele Iandiorio, segretario generale della Fiom di Padova, alle delegate e ai delegati delle due categorie, fra cui Stefano Lazzarini, RSU di Acciaierie Venete, e ad Aldo Marturano, segretario generale della Camera del Lavoro di Padova, sono intervenuti l’ing. Sonia Gaiola dell’Ispettorato Territoriale del Lavoro di Padova, il dott. Stefano Ferrarese, F.F. Primario SPISAL Ulss 6 Euganea e Andrea Micalizzi, Vicesindaco di Padova. Le conclusioni della mattinata di lavori sono state affidate alla segretaria Francesca Re David, che nel 2018, quando avvenne il disastro delle Acciaierie Venete, era segretaria generale della Fiom Nazionale e che oggi ha, per la segreteria della Cgil Nazionale la delega alla salute e sicurezza nel lavoro. 

Durante la mattinata è stato presentato anche il libro “Ti aspetto a casa – Il dramma delle morti bianche” di Loriana Lucciarini, dal quale sono stati letti alcuni brani, fra cui quello dedicato proprio a Marian Bratu e Sergiu Todita. Nel suo libro l’autrice racconta le vicende di alcune vittime del lavoro degli ultimi 20 anni: gli operai della ThyssenKrupp di Torino, i rider falciati per le strade italiane, Luana D’Orazio e le altre apprendiste inghiottite dagli ingranaggi di una macchina non in regola, persone che possedevano tutte aspirazioni e competenze diverse, ma con un’unica sorte in comune: morire cercando di portare a casa uno stipendio, in un mondo del lavoro in cui non c’è rispetto per la vita di lavoratrici e lavoratori.

Michele Iandiorio, segretario generale della Fiom di Padova: “Questa giornata per tutti noi rappresenta una giornata di riflessione e di confronto che ha portato alla realizzazione di questa iniziativa che come Fiom e come Funzione Pubblica di Padova abbiamo fortemente voluto perché abbiamo avvertito la necessità di provare a sviluppare un dibattito che aiuti ad aumentare la consapevolezza sui temi legati alla salute e alla sicurezza nei luoghi di lavoro e sull’intreccio che si crea su questo tema fra le lavoratrici e i lavoratori del pubblico e le lavoratrici ed i lavoratori del privato. Abbiamo bisogno, di fronte agli omicidi che avvengono nei luoghi di lavoro, di metterci insieme, di unire le lavoratrici e i lavoratori e sviluppare delle proposte per portare avanti in maniera ancora più determinante, senza pregiudizi, una battaglia giusta e di civiltà sul tema della prevenzione nei luoghi di lavoro.

Oggi ricorre l’anniversario dell’incidente delle Acciaierie Venete che quella domenica del 13 maggio del 2018, ha impedito a Marian Bratu e Sergiu Todita di tornare a casa dalle proprie famiglie dopo essere usciti per andare al lavoro. A quell’incidente seguirono mobilitazioni continue, per un anno intero, a Padova che portarono alla grande manifestazione “O ti fermi o muori” con la quale le lavoratrici e i lavoratori, insieme, diedero slancio a quel protocollo regionale per la sicurezza che però non si è mai visto realizzare nella sua interezza. Quel protocollo prevedeva maggiori controlli, assunzioni di più Ispettori e tecnici Spisal, ma purtroppo in un sistema paese che tagliando alla Sanità, non solo taglia i servizi minimi assistenziali, ma determina attraverso i blocchi delle assunzioni e dei rinnovi dei contratti, anche un taglio rispetto alla prevenzione e al controllo della sicurezza dei luoghi di lavoro. E questo è uno degli argomenti fondamentali che abbiamo voluto affrontare oggi, per mettere in rapporto e in dialogo delegati del settore pubblico e del privato. Inoltre, non possiamo non mettere in evidenza quanto abbiamo tutti sotto gli occhi: mentre si parla di innovazione tecnologica, di intelligenza artificiale, di industria 4.0 e oltre, nel mondo del lavoro si muore come accadeva nei primi del 900 e questo non è più accettabile, una lavoratrice o un lavoratore escono di casa per mettere insieme il pranzo con la cena, per garantire un futuro a se stessi e ai propri figli, escono con magari qualcuno che come il titolo del libro di Loriana dice loro “Ti aspetto a casa” e difendere il loro diritto di lavorare e di tornare a casa VIVI per noi sarà sempre motivo di lotta e di impegno totale.”

Alessandra Stivali, segretaria generale FP Padova: “Noi cittadine e cittadini che poi siamo anche lavoratrici e lavoratori, dobbiamo assumerci la responsabilità di cambiare il sistema, attivandoci con la partecipazione, anche attraverso forme di rappresentanza sociale. Dobbiamo impegnarci nel vigilare e denunciare il mal funzionamento delle istituzioni quando incontriamo gli ostacoli che ci impediscono di esercitare i nostri diritti, difesi in passato con le lotte dei lavoratori e della Società civile, che rischiamo di perdere tutti i giorni. Per concludere, La Centralità della persona e della Comunità, nonché la salute, come l’insieme del completo benessere fisico, mentale, sociale ed economico, la possiamo raggiungere distribuendo le risorse attraverso la fiscalità generale versata da tutti, rispettando e facendo rispettare le norme a tutti, investendo di più sulla cultura, sull’informazione, sulle competenze, promuovendo solidarietà, la presa in carico delle persone più fragili, il non lasciare indietro nessuno, investendo sui servizi pubblici universali e accessibili a tutte le persone che vivono nel nostro territorio e che rappresentano un bene Comune che deve essere tutelato.”

 

Alcuni dati dall’osservatorio della FP di Padova sul lavoro dello SPISAL dell'Ulss6 Euganea

Nel 2023 lo SPISAL ha eseguito, tra gli altri, i seguenti controlli: 2.778 aziende tramite sopralluogo, 917 cantieri edili - di cui 266 cantieri interessati da una bonifica da amianto, con ben 1.015 piani di lavoro per bonifica da amianto valutati nel complesso -, 1.276 aziende per verifiche su atti documentali, 228 inchieste infortunistiche, 444 inchieste per malattia professionale. Questi sono i dati che rappresentano una parte del presidio pubblico per la tutela del lavoro e dei lavoratori che vede, però, enormi difficoltà nei fondi generali per quelle figure professionali che devono seguire con i pochi fondi specifici un mondo del lavoro complesso e sempre più bisognoso di sicurezza e tutela. Il Servizio di Prevenzione Igiene e sicurezza negli ambienti di lavoro è un’unità del Servizio Sanitario Pubblico, che ha lo scopo di promuovere la salute e la sicurezza negli ambienti di lavoro, attraverso le attività di vigilanza, controllo, indagine, formazione e sportelli di assistenza. I Tecnici della prevenzione operano nell’ambiente e nei luoghi di lavoro con compiti di ispezione e vigilanza, a loro è conferito il ruolo di Ufficiale di polizia giudiziaria. L’obiettivo primario è lavorare per ridurre le probabilità che si verifichino incidenti nei luoghi di lavoro, mettendo i lavoratori nella condizione di stare il più possibile in ambienti salubri e sicuri. I tecnici della prevenzione sono delle lavoratrici e dei lavoratori che quotidianamente, impattano con una realtà diversa, fatta da un sistema che mette al centro il profitto, anziché la vita delle persone. Purtroppo, troppo spesso i loro interventi sono finalizzati a ricostruire fatti, azioni errori, sottovalutazioni che portano ad eventi drammatici che rimarranno impressi nella memoria, come l’incidente delle acciaierie Venete di cui ricorre oggi il sesto anniversario. Ogni qualvolta, intervengono per un infortunio, i Tecnici della prevenzione vivono il fallimento del loro lavoro che è il frutto di studi giuridici, tecnici e scientifici finalizzati a prevenire e ridurre tutti i potenziali rischi causati da un lavoro insicuro. Nel nostro territorio, dagli ultimi dati che emergono, risalenti al 2022, si vede un incremento di mille infortuni in più rispetto al 2021. Per le malattie professionali, nel periodo 2019-2023, sono pervenute 4011 denunce.

 

La Fiom è il sindacato delle lavoratrici e lavoratori metalmeccanici della Cgil

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