Fiom Toscana. Trw Livorno e i pescecani dell'imprenditoria!

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La componentistica auto legata alla Fiat, come nel caso della TRW di Livorno, si trova tutta in uno stato di difficoltà. Il settore auto in Italia e' stato lasciato a se stesso, con gravi responsabilità dei vari Governi e sta provocando disastri sulla pelle dei lavoratori.
Sulla Trw dopo lunghe discussioni come quelle avvenute nella giornata di ieri, viene aperto un tavolo Ministeriale, ma se il Governo non si rende conto che manca una politica industriale che difenda i grandi settori strategici, dalla siderurgia all'auto, alla componentistica, questo paese è destinato al declino, se non al dissesto industriale.
Quando lo scontro sindacale diventa aspro si discute più di linea dura o morbida da adottare che delle cause che hanno spinto i lavoratori ad agitarsi.

L'annuncio di possibile chiusura dell'azienda annunciato da parte del board di Trw, poi corretto almeno nelle dichiarazioni messe a verbale nell'incontro in Prefettura a Livorno, non cambiano la sostanza del problema.
La chiusura di una fabbrica non sarebbe solo un dramma sociale e umano, ma un dramma per la democrazia. La Trw ha il dovere di presentare un piano industriale di rilancio e investire sul territorio.
Troppo facile pensare di andare via e risolvere così i problemi lasciando i lavoratori in mezzo alla strada. Le persone vogliono lavorare, chiedono lavoro, non assistenza.

Il Governo ha il dovere di rimuovere gli ostacoli di ordine economico e sociale, invece le politiche che sta portando avanti vanno in tutt'altra direzione. Viviamo un'epoca inedita, ma non possiamo pensare che il libero mercato regoli tutto. Gli automatismi presunti del mercato non solo non garantiscono gli equilibri del sistema, ma creano disastri. La cultura del profitto selvaggio al massimo grado che mette in discussione sicurezza dei lavoratori e dignità umana va contrastata, altro che articolo 18!

Ci vuole di nuovo un'idea di intervento pubblico, il sistema che si sta perseguendo è fallito e vanno di nuovo inventate regole contro i grandi poteri e le multinazionali, affinché l'iniziativa economica privata, seppur libera, svolga una fondamentale utilità sociale.
Alla Trw viene mantenuto un necessario stato di agitazione sindacale, come Fiom Toscana sosteniamo pienamente questa vertenza così come le centinaia aperte in tutta la Regione nell'ottica di arrivare a unificare le molte iniziative sindacali al fine di promuovere un'idea di sviluppo fondata sul lavoro e la dignità di chi lavora.


Massimo Braccini, Segretario generale Fiom Toscana

 

Firenze, 18 ottobre 2014