NAPOLI - LA CENTRALITÀ DEL LAVORO METALMECCANICO 4 ORE DI SCIOPERO CON PRESIDIO ALLA PREFETTURA

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Le metalmeccaniche e i metalmeccanici stanno vivendo una condizione economica e sociale molto delicata. Sono anni che il nostro Paese vede ridursi la base produttiva e, nell’attuale fase di grandi trasformazioni e di processi di transizione ecologica, digitale, energetica e tecnologica, sono mancati da parte della politica e dei governi gli orientamenti e le scelte sui temi del lavoro e dell’industria metalmeccanica. Per il nostro settore sono sempre più urgenti interventi di politica industriale che ancora non si vedono da parte del governo attuale e senza i quali si rischiano di peggiorare la condizione economica, industriale e sociale del Paese, già caratterizzate da prospettive di particolare incertezza.

È necessario rimettere al centro il lavoro nell’industria metalmeccanica e impiantistica e fare rete tra le varie filiere produttive affinché il processo della transizione diventi un’opportunità di crescita generale del paese.

La transizione ecologica e digitale si fa con le lavoratrici e i lavoratori, altrimenti si rischia di aggravare la loro condizione già appesantita da pandemia, crisi, instabilità geopolitica e da un’inflazione a livelli record, che erode il potere di acquisto dei salari.

Fim, Fiom e Uilm si mobilitano per rivendicare il ruolo del pubblico a partire dalle responsabilità del Governo che è chiamato a produrre un grande sforzo anche in sede di Unione Europea. A maggior ragione in uno scenario internazionale nel quale Usa e Cina stanno intensificando i propri sforzi per agire un ruolo di leader nell’ambito delle tecnologie future, con un dispiegamento di risorse economiche senza precedenti.

Il Governo deve trovare una risposta alla necessità sempre più urgente di strategie e politiche industriali, di conseguenti importanti investimenti pubblici condizionati alla tenuta sociale che traguardi nuova e buona occupazione.

Negli ultimi decenni interi settori produttivi sono sostanzialmente spariti dal nostro Paese. Oggi, questa dinamica non si è arrestata e rischia di compromettere settori vitali per la nostra economia: 

È necessario un più forte ruolo dello Stato nei settori considerati strategici e ad alto contenuto tecnologico; negli ultimi anni, infatti, la carenza di microchip e altri componenti tecnologici ha fortemente rallentato la produzione industriale e la capacità di molte imprese di rispondere al mercato.

La necessità è quella di politiche industriali chiare, a partire dai tavoli di crisi aperti.

Per rilanciare il lavoro industriale chiediamo:

I metalmeccanici si mobilitano e scioperano per il loro futuro e per il futuro del Paese.

In queste settimane nei luoghi di lavoro si terranno migliaia di assemblee unitarie per confrontarsi con lavoratrici e lavoratori su queste tematiche. Partendo dalle loro condizioni materiali e dalle loro aspettative.

Fim Fiom e Uilm hanno un’idea chiara di ciò che è necessario per affrontare questa fase storica molto delicata e vogliono essere ascoltate e coinvolte nelle scelte.

Per questo Fim, Fiom e Uilm provinciali proclamano

4 ore di sciopero lunedì 10 luglio 2023 in tutte le aziende metalmeccaniche del territorio con presidio presso la Prefettura di Napoli

Napoli, 30 giugno 2023

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