Olicar. Instabilità e incertezza.

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In questi giorni si stanno svolgendo gli incontri tra la direzione aziendale di Olicar e le delegazioni sindacali nei diversi territori regionali per valutare la situazione finanziaria e operativa della società.

Olicar ha confermato la difficile situazione finanziaria che sta attraversando ormai da due anni e che ha portato nel dicembre 2013 alla definizione di un accordo di ristrutturazione del debito con gli istituti bancari e alla ricapitalizzazione da parte del gruppo finanziario BlueGem, detentore oggi della maggioranza delle quote societarie. Il piano industriale e il piano di ristrutturazione (incentrati sul rinnovo delle commesse in scadenza e sull'acquisizione di commesse a integrazione di quelle eventualmente non rinnovate, oltre che sull'accentramento di sedi operative e di aree aziendali, sull'accorpamento di uffici di direzione e sulla riduzione della struttura commerciale con l'affidamento di incarichi diversi ai responsabili) non hanno determinato il risanamento della società, con un aggravamento delle tensioni finanziarie a fronte del continuo blocco da parte degli istituti bancari della liquidità necessaria a garantirne l'operatività. Tant'è che ormai si registrano ritardi continui nel pagamento delle retribuzioni dei lavoratori, da ultimo quella di agosto per la quale è stato erogato un semplice acconto, e sempre maggiori problemi nell'esecuzione delle commesse, a fronte degli insoluti crescenti nei confronti dei fornitori; situazione ancor più allarmante in ragione dell'imminente avvio degli impianti per la stagione invernale.

Sul versante degli assetti societari Olicar ha ribadito che entro il prossimo mese di ottobre dovranno trovare conclusione le manifestazioni di interesse avanzate per l'acquisizione della maggioranza del pacchetto azionario. Questa operazione è definita necessaria per garantire la continuità della società e per scongiurare situazioni che rischierebbero di risultare non più recuperabili.

Da ultimo Olicar ha affrontato il tema dei livelli occupazionali, dichiarando delle posizioni in esubero su alcuni territori per le specifiche mansioni ricoperte, ventilando anche possibili soluzioni unilaterali nel caso di rifiuto al trasferimento in altre sedi.

La Fiom, unitamente alla RSU, conferma forte preoccupazione per la persistente instabilità finanziaria della società, unita a una evidente incapacità di mantenimento delle commesse in essere in alcuni territori, e ribadisce come non accettabile il continuo ritardo nel pagamento delle retribuzioni.

Ritiene poi necessario avviare un confronto a livello nazionale per una discussione generale sulle prospettive della società, anche in vista dei cambiamenti dei suoi assetti e dei piani industriali che ne conseguiranno. In questo contesto di forte instabilità e incertezza sono quindi da respingere tutte le possibili soluzioni non condivise di gestione dell'organico aziendale, dovendosi garantire gli attuali livelli occupazionali.

Fiom Nazionale e Fiom Ferrara

Roma, 16 settembre 2015