ABB: 7 licenziamenti su quasi 6.000 dipendenti. Oggi 7 quanti domani?

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L’esecutivo del coordinamento si è riunito a Milano il giorno 2 febbraio per dibattere l’attuale situazione interna al gruppo.

La scelta di attivare procedure di mobilità senza preoccuparsi, preventivamente, di individuare soluzioni condivise e non traumatiche, cambia di segno, peggiorandole drasticamente, le relazioni sindacali nel Gruppo ABB.

I licenziamenti previsti sono 7, un numero certamente esiguo, ma non si ha visibilità dell’impatto complessivo della riorganizzazione sia nelle aree impiegatizie che sui siti produttivi.

ABB Italia non da un quadro compiuto rifiutandosi di utilizzare strumenti, alternativi al licenziamento, previsti dalla legislazione

La domanda è, ora, come in precedenza: chi (e quanti) saranno i prossimi? e con quali strumenti saremo in grado di risolvere il problema attuale e quelli futuri?

Ed ancora come sarà configurata la presenza ABB in Italia ?

Abbiamo ulteriormente richiesto al CAE di recuperare un quadro di informazioni complessivo su tutti i riflessi del processo di ristrutturazione in atto prima di avvallare l’apertura del confronto sulle possibili soluzioni all’interno dei singoli paesi

Analogamente abbiamo richiesto a Industriall (il sindacato europeo dell’industria) un incontro per valutare gli impatti di questo confronto ABB a livello dei sindacati europei.

L’esecutivo del coordinamento di fronte a questa situazione ha previsto:

E’ prevista una manifestazione di fronte alla Regione Lombardia da tenersi nei primi giorni della seconda decade di febbraio.

E’ inaccettabile non trovare soluzioni condivise e non traumatiche per 7 persone in un gruppo che in Italia conta quasi 6000 dipendenti.

L’obbiettivo sindacale è di evitare qualsiasi licenziamento e l’apertura di un confronto serio sulle prospettive complessive del Gruppo ABB in Italia nel solco di relazioni sindacali oggi fortemente compromesse dal comportamento della Direzione aziendale

 

FIM, FIOM, UILM NAZIONALI

 

Roma, 3 febbraio 2016