Domenica, 13 Luglio 2025

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De Palma: “Gli operai non sono dei delinquenti”

«Non si può trattare da delinquenti chi sciopera per un contratto. I veri criminali sono quelli che evadono, inquinano, licenziano per speculare. L'Italia è una Repubblica democratica fondata sul lavoro, così recita l'articolo 1 della Costituzione.  Ai lavoratori la Costituzione garantisce il diritto di scioperare. Se davvero ci saranno denunce, mi ritengo sin da oggi anche io denunciato».

Michele De Palma, segretario generale della Fiom Cgil ricorda che «non arrivavamo a 40 ore di sciopero dal 2008». 

Segretario, la minaccia di denuncia è un segnale politico?

«I metalmeccanici non sono un problema di ordine pubblico. L’autorità pubblica dovrebbe riconoscere il conflitto sociale, non reprimerlo. I metalmeccanici pagano le tasse, tengono in piedi l’industria e l’economia. Lo Stato dovrebbe proteggerli, non schedarli».

Il sottosegretario Durigon propone di vietare gli scioperi di venerdì e lunedì e di imporre l’adesione individuale con 24 ore di anticipo.

«Durigon ha giurato sulla Costituzione. Il diritto di sciopero è individuale, inviolabile. Le sue parole sono anticostituzionali e pericolose».

Lo sciopero è andato bene?

«L’obiettivo era svuotare le fabbriche e riempire le piazze. Fim, Fiom, Uilm ci sono riusciti. È un grande segnale di consapevolezza, forza, orgoglio, democrazia».

Cosa chiedete?

«Di aumentare i salari oltre l’inflazione, investire in salute e sicurezza, superare la precarietà del lavoro, e promuovere l’occupazione anche attraverso la riduzione di orario e la formazione. Chiediamo che il contratto accompagni la transizione ecologica e tecnologica».

Perché Federmeccanica non si presenta al tavolo?

«Bisognerebbe chiederlo a loro. Dopo una controproposta, non si sono più fatti vedere. La trattativa è iniziata più di un anno fa. Il contratto delle cooperative, che solitamente arriva dopo quello metalmeccanico, stavolta lo ha preceduto. È un’anomalia che dice molto».

La ministra Calderone vi ha convocato. Medierà?

«Il problema non è mediare, ma ricostruire il tavolo. Federmeccanica, Assistal e Unionmeccanica devono tornare a confrontarsi con noi. L’11 luglio Federmeccanica eleggerà un nuovo vertice: speriamo di ripartire».

Prima, il 26 giugno, Confindustria incontra i leader di Cgil, Cisl e Uil. Potrebbe servire?

«I confederali porteranno la necessità di riaprire il tavolo. La nostra piattaforma è stata presentata nel rispetto degli accordi interconfederali. Ora tocca alle imprese».

L’Italia senza industria se l’immagina?

«Non sarebbe nel G7. Siamo un Paese che ha smarrito la sua vocazione industriale. Se perdiamo innovazione, siderurgia, automotive, informatica ed elettrodomestico, perdiamo tutto. Serve un piano nazionale per l’industria. Il contratto è solo il primo passo. Dopo la firma, proponiamo di confrontarci anche di questo».

 

De Palma: “Gli operai non sono dei delinquenti”

 

 

 

La Fiom è il sindacato delle lavoratrici e lavoratori metalmeccanici della Cgil

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