Pomigliano: Stellantis ora deve trattare, peggiorate le condizioni dei lavoratori

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Di recente la Fiom ha stravinto le elezioni di fabbrica dei rappresentanti per la sicurezza dei lavoratori nella Stellantis di Pomigliano. I metalmeccanici della Cgil hanno ottenuto il 37% dei consensi grazie ai 1387 voti ottenuti dai lavoratori dell’impianto produttore della Panda e dell’Alfa Romeo Tonale. Un risultato, questo del voto per i cosiddetti RLS, che ha avuto un significato politico visto che tende a spostare a sinistra l’asse delle relazioni con l’azienda e visto pure che quelle della scorsa settimana nello stabilimento sono state le uniche elezioni in cui le organizzazioni di categoria partecipano alla sfida elettorale tutte insieme e alla pari, senza distinzione tra sigle firmatarie del contratto specifico aziendale, cioè Fim, Uilm, Fismic, UglM, AqcfR e la Fiom, che il contratto specifico non lo ha mai firmato. Intanto la Fiom è già al lavoro. Ieri il suo segretario generale, Michele De Palma, si è recato a Pomigliano per tenere un attivo con i delegati Stellantis.

Segretario, nell'attivo di fabbrica cosa avete stabilito?
«Che bisogna subito lavorare per aprire una contrattazione con l’azienda allo scopo di migliorare le condizioni dei lavoratori, che sono peggiorate anche a Pomigliano».

Una contrattazione con l’azienda? Ma la Fiom non è firmataria del contratto specifico aziendale…
«Questo lo sappiamo benissimo. Però, lo ripeto, possiamo agire in modo efficace sul fronte delicatissimo delle condizioni dei lavoratori, che devono assolutamente migliorare. L’azienda dovrà tenere conto del fatto che la Fiom è il sindacato metalmeccanico più rappresentativo a Pomigliano e a Nola. E poi si parla tanto di tecnologia e di efficienza. Ma le condizioni degli operai a Pomigliano sono peggiorate in questi anni: l’efficientismo aziendale non può passare sulla salute dei lavoratori».

Sta descrivendo un quadro non proprio confortante di una fabbrica che produce l’auto più venduta in Italia, la Panda, e il nuovo suv Alfa Romeo...
«In generale, le condizioni igienico- sanitarie sono peggiorate in tutti i reparti e ci sono anche altri problemi connessi. Le pavimentazioni del reparto logistica non esistono con ripercussioni sulla salute delle lavoratrici e dei lavoratori. E proprio giovedì c'è stato l’ennesimo infortunio grave in cui un lavoratore si è procurato una frattura. Tempo fa c’è stato anche un brutto incendio davanti a un reparto. Bruciarono sterpaglie mai eliminate».

Torniamo al voto di fabbrica e ai rapporti di forza. Volete continuare a esercitare pressioni per convincere l’azienda a tornare al contratto nazionale di lavoro rinunciando al contratto specifico voluto da Sergio Marchionne?
«Noi non vogliamo convincere nessuno. Sono i tempi che lo stanno imponendo. In tutta Italia si va nella direzione del contratto nazionale. Alla Marelli per esempio lo stanno facendo e alla fine del percorso il contratto verrà approvato attraverso il referendum dei lavoratori. Lì l’azienda si sta sedendo al tavolo della trattativa con i sindacati per tornare al contratto nazionale di tutti i lavoratori metalmeccanici».

Intanto come sono i rapporti tra la Fiom e la Stellantis?
«Quando stamattina sono entrato in fabbrica all’ingresso non sono stato accolto da nessun rappresentante dell’azienda. E’ un brutto segnale il fatto che un segretario generale della Fiom, cioè del sindacato di categoria più rappresentativo del Paese, non venga accolto. Sono piccoli dettagli che però spiegano molto».

Come spiega questa situazione?
«Non me la spiego. È l’azienda che deve spiegarlo. A Stellantis chiedo solo che certi comportamenti debbano cessare perché fanno male a tutti. Inoltre dico a Stellantis che non deve avere paura della Fiom. Se l’azienda non dialoga, non contratta, vuol dire che sceglie il conflitto. Perché noi siamo il sindacato che difende e promuove lavoro e diritti. È il momento di ristabilire corrette relazioni, che ognuno faccia la propria parte nel rispetto reciproco dei ruoli per il bene della stessa azienda e dei suoi lavoratori, che ne sono il cuore pulsante. Del resto abbiamo davanti la sfida della transizione ecologica».

Che futuro produttivo prevede nell'auto?
«Stiamo chiedendo da tempo all’azienda di mostrarci piano industriale e investimenti. Un impegno prioritario preso con i lavoratori».

 

Intervista a Michele De Palma di Pino Neri pubblicata su "Il Mattino" del 15 aprile 2023

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