Venerdì, 26 Aprile 2024

Metroweb. Turi: «L'unica scelta utile per il paese e per il mondo del lavoro è quella di portare la rete di telecomunicazioni sotto il controllo pubblico»

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Roberta Turi, segretaria nazionale Fiom-Cgil, ha rilasciato stamane la seguente dichiarazione.

In questi giorni, nella totale assenza di dibattito pubblico, confinato in una discussione per addetti ai lavori, la presidenza del Consiglio sta avallando un accordo che consentirebbe a Telecom Italia di entrare, come azionista di maggioranza, nel capitale di Metroweb.

Metroweb – società in buona parte pubblica, visto che il 46,2% è del Fondo strategico italiano della Cassa depositi e prestiti e il resto di F2i, partecipato al 16,2% sempre da Cdp – realizzerà nei prossimi anni la rete a larghissima banda del paese, portando la fibra ottica nelle case dei cittadini.

Si cancellerebbe così, con un colpo di spugna, qualsiasi idea di controllo pubblico della rete, di cui si stava discutendo da anni e che anche il presidente del consiglio Renzi aveva sostenuto, e si consegnerebbe a Telecom Italia il monopolio della rete a banda ultralarga.

È sconcertante che dopo aver privatizzato Telecom Italia e averla consegnata ai “capitani coraggiosi” che l'hanno spolpata producendo danni a non finire sullo stato della rete in rame e sulla filiera produttiva, che negli ultimi vent'anni ha visto la fuoriuscita di migliaia di lavoratori, attraverso esternalizzazioni, cassa integrazione e licenziamenti, si decida di regalare alla stessa Telecom Italia la rete a banda ultralarga.

Anche le lavoratrici e i lavoratori metalmeccanici hanno pagato un prezzo salatissimo a causa di quella scelta scellerata: Telecom, stritolata dal debito, negli anni ha massacrato il mercato con gare al massimo ribasso e con scelte tecnologiche che hanno prodotto l'ingresso in Italia di produttori di apparati a basso costo provenienti dall'estremo oriente, che hanno avuto un impatto devastante sulle sorti delle aziende europee produttrici di apparati, che in Italia avevano ricerca e sviluppo, produzione e migliaia di addetti. Dopo questo scempio il governo Renzi decide di fare il bis.

La rete di telecomunicazioni a banda ultralarga ha un'enorma valenza strategica. La sua disponibilità e la sua efficienza sono cruciali per collocare l’Italia al passo con gli altri paesi tecnologicamente avanzati e per consentire a tutti i cittadini di accedere senza vincoli. È in gioco un presupposto essenziale per garantire lo sviluppo economico, il pluralismo dell’informazione e della comunicazione, la sicurezza dei dati, insomma, la democrazia di questo paese. La discussione in corso su Metroweb è una questione di interesse del paese. Va garantito che, nello scenario tecnologico attuale e futuro, il governo della rete sia esercitato nell’interesse generale.

Per questi motivi la Fiom ritiene totalmente sbagliata l'ipotesi che sta prendendo forma e ribadisce che l'unica scelta utile per il paese e per il mondo del lavoro è quella di portare la rete di telecomunicazioni sotto il controllo pubblico.

 

Fiom-Cgil/Ufficio Stampa

 

Roma, 16 febbraio 2015

La Fiom è il sindacato delle lavoratrici e lavoratori metalmeccanici della Cgil

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