Industria italiana autobus. Così i lavoratori sono a rischio. Necessaria capitalizzazione e un nuovo piano industriale

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Si è tenuto nella mattinata di oggi, presso il ministero dello Sviluppo economico, l'incontro su Industria italiana autobus, alla presenza dei rappresentanti del Mise, di Invitalia, delle Regioni Emilia-Romagna e Campania, dell'azienda e dei rappresentanti sindacali territoriali e nazionali.

All'inizio della riunione l'amministratore delegato di Industria italiana autobus, Stefano Del Rosso, ha spiegato lo “status quo” sul piano societario e produttivo. Inoltre, ha dichiarato, che la società vedrà un aumento di capitale sociale – da 4,25 a 10,5 milioni di euro – per ottemperare alle richieste di Invitalia che a sua volta erogherà il finanziamento previsto per lo stabilimento di Flumeri (Avellino).

Per Michele De Palma, responsabile del settore automotive della Fiom-Cgil, “ad un anno dall'accordo sottoscritto, il quadro è molto preoccupante: senza alcuna informazione nei confronti dei lavoratori la proprietà ha proceduto ad una modifica degli assetti societari – non c'è più King Long ed è subentrato un nuovo socio –, alla modifica unilaterale del cronoprogramma visto che ad oggi sarebbero dovuti essere in stabilimento 146 lavoratori a Flumeri almeno per il revamping e la 'customizzazione' di cui ad oggi si sono perse le tracce. In tempi brevi debbono partire le opere di riqualificazione dello stabilimento, l'ambientalizzazione e la formazione delle maestranze, premesse fondamentali alla realizzazione del piano”.

“Per quanto riguarda lo stabilimento ex BredaMenarinibus di Bologna – continua – pur essendo al lavoro le maestranze per evadere gli ordini esistenti, permane una fortissima preoccupazione per il futuro, per lo sviluppo di un’offerta in grado di essere competitiva vista la potenziale ripresa di investimenti annunciata dal Governo sul rinnovamento del parco autobus tra i più obsoleti d'Europa”.

“Ora è assolutamente necessario che, come sollecitato anche dal Governo – conclude De Palma – l'azienda presenti un nuovo piano industriale, gli ordini in portafoglio e il programma di ricollocazione al lavoro delle maestranze.”

Il prossimo incontro è già convocato per il 12 gennaio, nell'attesa l'azienda si è fatta carico di verificare con il ministero del Lavoro la cassa integrazione per il secondo anno per i lavoratori di Flumeri.

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