Alcar. Partita la richiesta di ulteriori tre mesi di cassa integrazione e sospesi i licenziamenti

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Le scriventi Organizzazioni sindacali comunicano che, in virtù dell’accordo sottoscritto con Alcar in data 2 febbraio 2022 e per effetto di quanto previsto dall’Art. 61, Comma 6, della Legge di Bilancio 2023, in data 29 dicembre, la società ha inoltrato al Ministero del Lavoro la richiesta di Cassa Integrazione Straordinaria per Cessazione.

Il 30 dicembre, in attesa dell’autorizzazione della CIG da parte del Ministero del Lavoro, le OOSS hanno sottoscritto un verbale di accordo con il Fallimento Alcar per la sospensione dei licenziamenti.

Tutto ciò dovrebbe consentire un ulteriore periodo di CIG di tre mesi (nove sono già stati utilizzati a partire dal mese di aprile 2022) per tutti i lavoratori rimasti dipendenti del fallimento Alcar.

Il 23 gennaio si terrà l’esame congiunto tra le parti presso lo stesso Ministero. In caso di autorizzazione della CIG, dunque, i licenziamenti determinati dal fallimento di Alcar slitterebbero di tre mesi, dal 31 dicembre alla fine dell’ammortizzatore sociale (presumibilmente il 31 marzo 2023).

Qualora la Cassa Integrazione non venisse autorizzata, i lavoratori, successivamente alla data fissata per l’esame congiunto, potranno procedere con la domanda di NASPI. A tal riguardo, precisiamo che i termini di presentazione della domanda di NASPI sono di 68 giorni dalla data di cessazione dei rapporti di lavoro e che l’indennità spetta a decorrere dal giorno successivo alla data di presentazione della domanda (fatto salvo il periodo di carenza di 8 giorni dalla cessazione del rapporto di lavoro).

In caso di autorizzazione degli ulteriori tre mesi di CIGS, la domanda di NASPI andrà presentata a partire dal giorno successivo dall’interruzione dei rapporti di lavoro.

Fim, Fiom, Uilm nazionali

Roma, 3 gennaio 2023

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