Si allunga, purtroppo, la lista degli infortuni avvenuti nei luoghi di lavoro in provincia di Bergamo. Un ennesimo, grave, caso è accaduto questa mattina alla fonderia Fondor s.p.a. di Gorle (Bergamo).
“Dalle prime informazioni che abbiamo potuto raccogliere, sappiamo che due lavoratori sono stati investiti da una colata di ghisa fusa (1200-1400 gradi) fuoriuscita dalla siviera a causa di un’esplosione e sono rimasti gravemente ustionati” spiega Fulvio Bolis, responsabile Sicurezza sul lavoro dei metalmeccanici FIOM-CGIL di Bergamo. “Uno dei lavoratori avrebbe riportato ustioni sull’80% del corpo e verserebbe in gravi condizioni. Tutti e due sono stati trasportati in ospedale, il meno grave all’ospedale di Bergamo, mentre l’altro verrà ricoverato al Centro ustionati del Niguarda di Milano”.
“Assistiamo, così, all’ennesimo infortunio che mostra (ma davvero non ce n’era bisogno) la drammatica situazione della sicurezza che si registra in molte fabbriche e nei luoghi di lavoro in generale” prosegue Bolis. “Non conosciamo con esattezza la dinamica di quanto successo stamane. Gli organi competenti, intervenuti sul luogo dell’infortunio, accerteranno e stabiliranno i fatti e le responsabilità. Il primo pensiero va ai due lavoratori infortunati, ai quali oltre ad esprimere la nostra vicinanza auguriamo una completa guarigione. Come sempre la FIOM-CGIL è disponibile a valutare eventuali azioni che saranno ritenute necessarie”.
“Quanto è accaduto e troppo spesso accade non è degno di un paese civile. A tutti i lavoratori va garantito di tornare alla propria famiglia e alla propria casa una volta finito il turno di lavoro. Riteniamo utili i protocolli sulla sicurezza firmati in Provincia, ma quanto successo oggi ci porta a dire che si deve fare di più: tutti i soggetti deputati alla sicurezza sul lavoro devono assumersi le loro responsabilità per evitare altre morti, altri feriti. Vanno individuate e messe in atto al più presto pratiche ed azioni che vedano prioritaria la sicurezza. Ancora una volta ribadiamo con forza che se si vogliono ridurre gli infortuni sul lavoro è necessario che la gestione della salute e della sicurezza diventi un elemento di qualificazione dell’azienda stessa. Troppe volte salute e sicurezza sono subordinate a produttività e a competitività, troppe volte la sicurezza viene subordinata al profitto e comunque considerata un costo e, come tale, da abbattere. In queste condizioni nessuno può parlare di fatalità”.
Bergamo, venerdì 15 giugno 2018