Sas. Nota su rischio calore

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Nelle prossime settimane si determineranno condizioni climatiche caratterizzate da alte temperature che proseguiranno, salvo brevi interruzioni per tutto il mese di giugno e luglio, a causa dei cambiamenti climatici causati dall 'eccessivo riscaldamento dell'atmosfera per le notevoli quantità di di anidride carbonica emessa.

Il prevedibile eccessivo calore degli ambienti di lavoro, somma del calore prodotto dalle macchine e del calore esterno non sarà circoscritto, come negli anni passati, solo alle prime due settimane di luglio con le cosiddette “ondate di calore” ma permarrà per molto tempo e deve essere affrontato per tempo e adeguatamente.

E' opportuno che le RSU e gli RLS chiedano alle direzioni aziendali l'immediata apertura di un confronto per valutare correttamente il rischio del calore eccessivo, individuando i più adeguati e urgenti interventi e nel contempo dando adeguate informazioni ai lavoratori.

Nell'eventualità che le aziende si rendessero indisponibili a tale confronto, si deve immediatamente inviare denuncia, firmata dagli RLS e dal segretario territoriale della Fiom, al Servizio di Prevenzione e Protezione sul lavoro delle Asl competenti.

In assenza degli interventi necessari, in attesa dell'intervento della Asl, determinandosi le condizioni di alta temperatura, scarsa o nulla ventilazione, rischio di stress calorico per i lavoratori, gli RLS possono comunque chiedere ai lavoratori di interrompere le attività lavorative, intendendo tale astensione lavorativa non come sciopero, ma applicazione di ciò che è previsto dal dlgs 81/08 in tema di tutela della salute dei lavoratori, in quanto sono state disattese le norme presenti nell'allegato IV dello stesso decreto al cap. 1.9 (microclima) e in particolare al comma 1.9.1 (aerazione dei luoghi di lavoro chiusi), comma 1.9.2 (temperatura dei locali) e 1.9.3 (umidità).

La retribuzione riferita al periodo di astensione lavorativa a causa dell'alta temperatura deve essere, dalle aziende integralmente retribuita come espressamente norma l'articolo 1206 del Codice Civile che afferma: “ Quando la prestazione offerta dal lavoratore non è eseguibile per danno imputabile all'azienda il rischio della obbligazione , cioè la retribuzione ricade sull'azienda medesima “.

Il calore eccessivo negli ambienti di lavoro può risultare ai lavoratori e soprattutto alle lavoratrici insopportabile in quanto si accompagna a stati di malessere che possono risultare anche di natura acuta tale da portare a uno stato di stress calorico.

Lo stress da calore può essere colto anticipatamente se si presta grande attenzione a quei sintomi che correttamente si definiscono “ eventi sentinella “ che sommariamente e per esemplificazione elenco: cefalee, confusione mentale e comportamenti insicuri.

Nella sottostante tabella elenco gli effetti sulla salute dello stress da calore:

 

EFFETTI SULLA SALUTE

SINTOMI

TRATTAMENTO

sfogo da calore

sfoghi rossi irregolari con prurito

cambiare i vestiti con vestiti asciutti, evitare ambienti caldi, rinfrescare la pelle con acqua fresca

Svenimento

Svenimento improvviso dopo almeno due ore di lavoro, pelle pallida e fredda, polso debole

Ricevere cure mediche, spostare la persona in area fresca, allentare i vestiti, farla sdraiare, se la persona è cosciente offrire piccoli sorsi d'acqua

Crampi di calore

I crampi di calore sono dolorosi spasmi involontari della muscolatura, l'inadeguata assunzione di liquidi spesso contribuisce a questo problema, i muscoli più colpiti sono polpacci, braccia, addome e schiena

In presenza di un crampo fermarsi e bere acqua, fare un leggero stiramento e massaggio

Sfinimento di calore

Assomiglia molto allo shock, appare in maniera improvvisa, con i sintomi dello svenimento, nausea, pallore, polso rapido, bassa pressione sanguigna, pelle rossa, secca, febbre lieve

Portare la persona in un luogo ombreggiato, stenderla, alzargli leggermente le gambe, allentare o rimuovere i vestiti, fare bere acqua senza ghiaccio, rinfrescare la persona spruzzando acqua fresca

Colpo di calore

Aumento della temperatura corporea sopra i 40 gradi, pelle secca, alterazione della coscienza, battito cardiaco accelerato, respiro rapido, cessazione della sudorazione

Spostare la persona lontana dalla fonte di calore, in un luogo ombreggiato o climatizzato, chiamare il 118, spruzzare acqua fresca

 

Per impedire l'instaurarsi di tali situazioni bisogna individuare correttamente gli obiettivi da conseguire nello svolgimento della riunione con l'azienda.

A tale proposito vi ripropongo una sintesi delle linee guida che sono state definite e prescritte da diversi Servizi di Prevenzione delle Asl, sia per una corretta valutazione del rischio e sia per attivare le misure necessarie a impedirli che avevo già inviato negli anni scorsi insieme a delle utili norme emanate dal Governo del Canada che il sindacato dell'industria Unifor, fa applicare con determinazione e che cortesemente ci ha inviato.

Fatta la valutazione del rischio si deve verificare il risultato: se questo è alto, già dalla fascia gialla e/o rossa devono essere messi immediatamente in atto gli interventi correttivi e deve essere coinvolto anche il medico competente per la necessaria sorveglianza sanitaria:

Ritengo utile che già dai prossimi giorni si proceda nella richiesta di incontri con le aziende per far si che ci sia il tempo corretto per fare la valutazione e per predisporre le azioni opportune.

Spero che queste indicazioni vi siano utili , chiarendo che sono ormai consolidate norme e comportamenti definite dalle Asl e a cui le aziende non possono opporsi.

 

Fiom nazionale – Ufficio Sas

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