Vitrociset. Cambiare si può e si deve

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Nell'incontro dello scorso 25 marzo con la direzione aziendale si è prodotta un'accelerazione verso un'ipotesi di accordo. Ognuna delle Organizzazioni sindacali ha, in apertura, posto i suoi punti di caduta nella trattativa.

Come Fiom abbiamo ribadito che, se l'azienda voleva l'accordo, dal tavolo andava tolto ogni attacco al diritto pieno di permessi e ferie, straordinari, alle normative esistenti. Così come non è accettabile il doppio regime salariale con i neoassunti e bisognava rivedere l'impianto del premio di risultato in quanto irraggiungibile. Abbiamo espresso la nostra contrarietà al sistema della piattaforma flexible benefits che esclude il pagamento in danaro del premio. Così come abbiamo espresso la contrarietà a rivedere in peggio le attuali normative in essere e gli accordi specifici. Abbiamo chiesto infine l'una tantum per il 2014 è una garanzia occupazionale per i lavoratori in forza. Fim, Uilm e Fismic hanno chiesto di ridurre da 4 a 2 giorni i par da togliere dalla disponibilità dei lavoratori un via sperimentale, di incrementare il premio di risultato, una una tantum per il 2014 di 500 euro ed infine un superminimo ai neoassunti di 400 euro.

Dopo il break l'azienda ha elencato nel dettaglio le condizioni dell'accordo:

Capitolo Sardegna: mantenimento premio operativo ma subordinato a malattia e penali eventuali sulle missioni. Introduzione compartecipazione spese auto a partire da sei euro al mese sino a Max 12. Ai lavoratori Jfs in part-time 36 ore riconosciuto pasto prima del secondo turno. Verifica su possibile estensione anche al primo turno. Ore attesa nuova missione dopo fine turno verranno retribuite al 75%.

Queste disponibilità sono state considerate conclusive dall'azienda. È stato fissato un ulteriore incontro per il giorno 30 marzo che potrebbe essere conclusivo. Riteniamo che le condizioni per un accordo, senza un profondo cambio da parte dell'azienda non ci siano. Questa trattativa continua a essere vissuta dall'azienda come l'occasione per guadagnare dalla riduzione di diritti e tutele. Ciò non è accettabile. Con questa posizione andremo al tavolo. Ci appelliamo a tutte le Rsu e le altre organizzazioni sindacali, lavoriamo assieme per impedire che passi questa assurda e immotivata politica aziendale. Ne va delle condizioni di tutti i lavoratori Vitrociset, della dignità del lavoro.

Anche per queste ragioni dovremmo tutti insieme chiedere garanzie occupazionali a fronte dei possibili cambi societari e delle difficoltà attuali. Cambiare si può e si deve.

 

FIOM-CGIL NAZIONALE

RSU ROMA E CAPO SAN LORENZO

 

Roma, 26 marzo 2015

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