StMicroelectronics: contro i tagli, la Cig e per far ripartire gli investimenti

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La presentazione da parte di StMicroelectronics dei dati finanziari del secondo trimestre 2015 consegna un quadro preoccupante dello stato di salute dell'azienda ed evidenzia la crisi profonda delle strategie messe in campo negli ultimi anni.

Nel corso degli ultimi dieci anni StMicroelectronics è passata dal terzo all’undicesimo posto della classifica mondiale delle aziende produttrici di semiconduttori. La cifra di affari è diminuita dal 2005 ad oggi di circa il 20%, e i profitti si sono erosi nonostante un contesto favorevole e un mercato in forte crescita.

I dipendenti di STM hanno subito una rigida politica di austerità, mentre sono aumentati i compensi dei manager e i dividendi degli azionisti, anche nei periodi di maggiori difficoltà aziendali.

E' evidente che la massiccia distribuzione dei dividendi depaupera le risorse disponibili per gli investimenti.

Sulle ragioni di tali difficoltà le analisi della stampa specializzata sono abbastanza unanimi: sono frutto dell’inadeguatezza delle scelte operate e della assenza di politiche industriali.

Tuttavia come spesso capita in situazioni simili, piuttosto che ridefinire il modello industriale, la soluzione proposta è quella di un ennesimo raffreddamento produttivo, su cui aleggia lo spettro di una ristrutturazione dell’azienda, imposta da una ormai patologica attenzione alla “cost reduction” che, oltre ad incidere sempre più pesantemente sui salari dei dipendenti, determina un continua riduzione delle attività.

Giudichiamo grave la richiesta di CIGO avvenuta nel sito di Catania e la rigidità aziendale che ha reso impossibile arrivare a una soluzione che tenesse conto delle esigenze dei lavoratori. Una intransigenza che preoccupa le organizzazioni sindacali a tutti i livelli.

Di fronte a questo scenario, né il Governo Italiano né il Governo Francese possono tirarsi indietro, ignorando le proprie responsabilità di azionisti di maggioranza con potere di controllo sulle scelte fondamentali per il gruppo. Essi devono assumersi l’onere di indirizzare il management verso scelte industriali radicalmente diverse, per far sì che l’azienda, ricorrendo alle sue molteplici risorse tecniche e eccellenze professionali, persegua un rilancio adeguato.

Ovviamente tale intervento deve essere tempestivo e rapido, altrimenti si rischia di accompagnare una società strategica, dal grande passato e dalle notevoli potenzialità, verso un irreversibile declino.

Nell’ambito dell’Unione Europea deve essere giocata una partita importante, tesa a trovare le risorse economiche necessarie per il rilancio degli investimenti in Italia e Francia.

Chiediamo:

Per sostenere tale piattaforma rivendicativa europea, i lavoratori italiani, con il pieno appoggio di Fim, Fiom e Uilm, e i lavoratori francesi, hanno deliberato le seguenti iniziative:

 

Fim, Fiom e Uilm proclamano uno sciopero nazionale di 2 ore da effettuarsi in occasione delle diverse iniziative locali

 

Fim, Fiom, Uilm Nazionali

Coordinamento nazionale delle RSU di STMicroelectronics

 

Roma, 13 ottobre 2015