Dxc Technology. Avviato il confronto sulla procedura di Cassa Integrazione Ordinaria

Stampa

logo ffu ok

Mercoledì 5 aprile 2017 si è tenuto il primo incontro tra le Organizzazioni Sindacali Fim, Fiom, Uilm nazionali, il Coordinamento Nazionale delle RSU ES Italia ed il management di ES Italia in merito alla procedura di Cassa Integrazione Ordinaria avviata dalla Corporate.

Questa procedura è di fatto il primo atto con cui il 3 aprile, giornata del lancio sul mercato della neonata DXC Technology, frutto dello spin-merge del comparto ES ceduto a CSC da HPE, con cui la Corporate si è presentata ai suoi dipendenti e alle Organizzazioni Sindacali nel nostro paese.

Riteniamo evidente che il contesto di questa procedura, sebbene segua di pochi giorni quella appena conclusasi con le prime tredici settimane il 24 marzo, presenti caratteristiche assolutamente differenti dato il nuovo contesto industriale, che per come si può dedurre dal piano industriale presentato agli investitori da DXC Technology indica delle azioni di riorganizzazione della forza lavorativa quantomeno preoccupanti per il prossimo triennio.

Il management italiano ha dichiarato di essere pronto a programmare per i primi di giugno la presentazione presso il Ministero dello Sviluppo Economico della declinazione nazionale di questo piano industriale.

In merito alla procedura l’azienda ha dichiarato la volontà di perseguire il mantenimento della stessa percentuale di cassa integrazione massima da applicare e definita nel precedente accordo, il 50%, e di contenere la distribuzione della cassa sulle altre percentuali più ridotte a quel minimo che essa ritiene compatibile con le esigenze di servizio da essa stessa fissate. Inoltre dichiara che nella ricerca di massimizzare gli effetti di recupero delle perdite determinate dell’andamento in crescita delle insaturazioni, aumenteranno le risorse collocate al massimo consentito della cassa.

Ricordiamo che nella precedente cassa integrazione ordinaria, sebbene dichiarata una platea potenziale di 720 addetti, siano state solo 332 le persone a vario titolo impattate, e che quindi verosimilmente nelle intenzioni aziendali la platea dichiarata di 973 potrebbe essere di circa 450 addetti impattati.

L’azienda nel quadro di queste intenzioni pone come unica possibilità per ridurre la percentuale massima da erogare la condizione che siano ricercate altre misure di riduzione dei costi efficaci nello stesso periodo tali da compensare ogni ora di cassa in meno rispetto a quanto programmato.

Le Organizzazioni Sindacali in questo negoziato hanno posto e continuano a porre ora le seguenti richieste:

FIM, FIOM, UILM NAZIONALI

Coordinamento nazionale Fim, Fiom, Uilm

HPE Service Italia

 

Roma, 7 aprile 2017