Acciai speciali Terni. Comunicato Fim, Fiom, Uilm, Fismic, Ugl

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Comunicato Fim, Fiom, Uilm, Fismic, Ugl

Al ministero dello Sviluppo economico è proseguito il negoziato tra le Organizzazioni sindacali e il management della ThyssenKrupp Acciai Speciali Terni.
Dopo 16 ore di confronto e a fronte di una proposta sindacale, il ministro Guidi ha ritenuto necessario riaggiornare il negoziato a martedì mattina.
La proroga richiesta è stata ritenuta necessaria dal ministro per tentare di rimuovere la rigidità aziendale che ad oggi non ha preso in considerazione le proposte sindacali condivise dal Governo e dalle Istituzioni locali riferite ai seguenti punti.
1. Piano industriale che abbia chiaro gli obiettivi strategici in particolar modo riferiti ai volumi produttivi di caldo e freddo, alla capacità impiantistica che garantiscano il portafoglio ordini e i mix produttivi;
2. Investimenti sull’impiantistica e qualità in particolar modo legati all’area a freddo per avere come obiettivo quello di portare la capacità installata dalle attuali 520 alle 700 mila tonnellate;
3. Risorse per la ricerca di processo e di prodotto e innovazione e per la sostenibilità ambientale;
4. Rispetto al capitolo relativo alla riduzione costi, di quantificare il risparmio su energia elettrica e acquisto materie prime, in particolare riferimento al rottame;
5. Relativamente alla richiesta di ridurre il costo del lavoro, le Organizzazioni sindacali si sono rese disponibili ad aprire una discussione purché la stessa non riguardi solo il taglio del salario e la perdita occupazionale, affrontando tutte le voci che concorrono a comporre il costo del lavoro stesso;
6. Sulla contrattazione di secondo livello le Organizzazioni sindacali, riconfermando l’indisponibilità a cancellare maggiorazioni a turno, presenza domenicale e premio di produzione, hanno proposto di riformulare un nuovo premio variabile che ricomprenda l’insieme delle altri voci;
7. Relativamente al numero degli esuberi annunciati dall’Azienda, le Organizzazioni sindacali hanno ribadito che l’impatto non può prescindere dal Piano industriale e che ipotetiche dissaturazioni dovranno essere gestite con gli strumenti in essere.

Le Organizzazioni sindacali ritengono tale posizione immodificabile come comunicato al Governo.  

Roma, 4 ottobre 2014