Venerdì, 19 Aprile 2024

World Social Forum 2018 – Salvador de Bahia, 13-17 marzo. Report

Resistìr è crear, Resistìr è transformar - Marielle: presente !  -  LULA   Livre

Il Forum Sociale Mondiale  2028 si è svolto a Salvador do Bahia – Brasile da l 13 al 17 Marzo, nel campus della Università Federale di Bahia (UFIBA) 

Il Forum Sociale Mondiale di Bahia 2018 sarà purtroppo ricordato per il brutale assassinio di Marielle Franco,  la trentottenne consigliera comunale attivista per i diritti umani uccisa a Rio de Janeiro nei giorni del Forum.

Marielle non è semplicemente una delle tante vittime della violenza dilagante oggi nelle città brasiliane, nella sua persona si concentrano tutte le soggettività e figure sociali che sono oggetto di violenta repressione e discriminazione da parte della elite “bianca ricca e razzista” che ha preso il potere dopo la destituzione della presidente eletta  Dilma Roussef   nel settembre 2016.  Marielle era una giovane donna nera, femminista, socialista, omosessuale, di una famiglia povera che vive in una favela di Rio, e si batteva senza paura per i diritti  delle persone che subivano la violenza istituzionale e la politica di emarginazione e discriminazione del nuovo governo Brasiliano.  Per questo è stata uccisa e per questo  Marielle è diventata immediatamente un simbolo della lotta per i diritti delle donne e della popolazione nera e povera del Brasile e nel resto del mondo, come dimostrano le reazioni indignate e le manifestazioni di protesta che ci sono state in molti paesi.

Le donne sono state le  protagoniste del Forum di Bahia al di là dell'omicidio di Marielle Franco,
per presenza e ruolo nelle iniziative, a partire dalla marcia di apertura del forum, e per essere  al centro delle rivendicazioni sociali e di reazione/resistenza al governo golpista che sono state la cifra di questo Forum Sociale Mondiale 2018,  che si è espresso nel logo  “Resistere è creare, Resistere è trasformare” .

L'assemblea delle donne è stata l'unica iniziativa davvero generale di tutto il forum, che ha assunto sì il senso della protesta  e del lutto del Forum per l'omicidio di Marielle ma che ha sviluppato una agenda di discussione per il futuro,  sui diritti da conquistare come sull'unità e i percorsi comuni da costruire.  Visibile e interessante lo sforzo di una  sintesi e di una comunicazione  intergenerazionale che ha avuto un momento anche emotivamente molto forte nell'intervento di una delle “madri di piazza de Mayo”.    A raccogliere simbolicamente il testimone di questa staffetta  Manuela d'Avila , la giovane mamma candidata del PcdoB e della sinistra alle elezioni di Porto Alegre in autunno.  Manuela  è stata anche oggetto di una vera e propria “investitura” e dichiarazione di sostegno da parte  di Lula nel corso del suo discorso al Forum nella manifestazione allo stadio di Ipitanga.

Lula e la solidarietà internazionale a difesa della sua onorabilità e candidabilità alle prossime elezioni,  le lotte contro l'agenda iperliberista e di attacco ai diritti sociali e del lavoro del governo Temer sono state l'altra faccia di questo forum brasiliano.
Il Brasile non era solo la nazione ospitante ma è stato il contesto e la realtà sociale e politica di riferimento delle discussioni e iniziative organizzate nell'ambito del Forum. Dalle questioni sociali a quelle ambientali, dalla riforma del lavoro alla difesa dei servizi pubblici, dalla qestione indigena alla dignità e diritti della popolazione nera (black lives matter) il centro della discussione c'erano le vicende e i movimenti brasiliani.
Brasiliani erano la stragrande maggioranza dei partecipanti, non do numeri in assenza di dati verificabili, ma se prendiamo a riferimento la presenza italiana, siamo ai minimi termini da sempre. Assenti o non visibili nelle principali  iniziative, le maggiori associazioni e movimenti sociali del nostro paese che da sempre hanno partecipato alle varie edizioni del Forum Sociale (cito per tutte l'assenza dell'Arci).

Nella Manifestazione di apertura del Forum lo slogan più urlato che rimbalzava  da un capo all'altro del corteo e che si poteva leggere addosso ai, più spesso alle, manifestanti è stato “Fora Temer” (via Temer – l'attuale capo del governo di Brasilia– ndr).  Lo striscione della CGIL era uno dei pochissimi portati in corteo da organizzazioni internazionali, e relativamente consistente possiamo considerare  la presenza di vari sindacati europei e delle due americhe, inviatati dalla CUT per il lancio del comitato internazionale di solidarietà a Lula.  Oltre alla CGIL e alla Fiom c'erano delegazioni sindacali da Spagna Francia, Belgio, Canada, USA, Messico ; Argentina, Uruguay, Sud Africa, Nigeria, e qualcun'altro che mi sarà sicuramente sfuggito. Significativa in questo contesto la presenza di IndustriAll col suo Segretario G enerale, il brasiliano Valter Sanches e delegazioni delle ooss affiliate  FIOM,  CCOO (Spagna), FTM-CGT (Francia), FGTB (Belgio), USW (Stati Uniti),UNIFOR (Canada),  UOM (Argentina), Numsa (Sud Africa)

La CUT aveva allestito una sua tenda nel campus universitario di Ondina dove si sono svolte le varie attività del suo programma  con l'eccezione dell'incontro con Lula che è stato invece organizzato in uno stadio alla periferia di Bahia.   Oltre alla Cut presente con una sua tenda anche la CTB (la Centrale sindacale collegata al PcdoB Partito Comunista do Brasil)

Martedì 14 marzo alla tenda CUT si è tenuto il seminario internazionale sul Futuro del Lavoro
organizzato in tre sessioni con l'obiettivo di mettere a fuoco le trasformazioni indotte dalla rivoluzione tecnologica e dalle innovazioni  che definiamo come industria 4.0
Nella Prima sessione affrontando il tema di come il capitale abbia saldamente in mano la guida di questo processo di innovazione e degli impatti prevedibili sulle condizioni di lavoro e l'occupazione.
La seconda sessione ha invece articolato la riflessione  su come questi processi si vanno sviluppando nei settori industriali e nei servizi. In questa sessione è intervenuto il Segretario Gnerale di IndustriAll Valter Sanches che ha indicato nel contrasto alla precarizzazione del lavoro, e nella capacità del sindacato di allargare la sfera di rappresentanza e l'azione contrattuale a tutta la catena del valore, includendo le varie attività di servizio e il lavoro cognitivo,  gli obiettivi e le questioni su cui si deve concentrare l'azione sindacale. Valter ha inoltre sottolineato la inadeguatezza delle attuali forme organizzative del sindacato per dare rappresentanza a tutte le forme del lavoro sempre più frammentato e individualizzato e la necessità di una maggiore capacità di azione e cooperazione a livello transnazionale con l'obiettivo di realizzare accord quadro globali con le imrese multinazionali, vincolanti per tutta la filiera dei subfornitori.

Nell'ultima sessione dedicata alla sfide e alla trasformazione dl sindacato è intervenuto Fausto Durante responsabile Area politche internazionali della CGIL che ha condiviso l'impostazione del seminario e le riflessioni emerse nelle sessioni precedenti, in particolare le proposte di V.Sanches, e riportato le idee e proposte della CGIL sulle sfide che la digitalizzazione e la dimensione transnazionle della catena di produzione pongono al sindcato in termini di rappresentanza e efficacia cntrattuale.  Durante ha quindisottolineato il sostegno della CGIL alle lotte della CUT e dei lavoratori brasiliani contro le misure del Governo Temer come la riforma del lavoro e delle pensioni e per la difesa della Democrazia.

La Giornata seguente è stata la giornata di Lula al Forum.  La mattina pur senza la presenza di Lula, ma con quella della ex Presidente Dilma  Roussef c'è stato il lancio del Comitato Internazionale di solidaretà al presidente Lula e per la democrazia in Brasile (vedi a seguire il comunicato di presentazione del comitato con breve analisi delle premesse e degli obiettivi che si pone) con cui si intende promuovere una azione internazionale per sostenere la piena democraticità delle prossime elezioni garantendo la possibilità di partecipazione a tutti  i candidati (Lula incluso).  La cgil è intervenuta assumendo l'impegno a nome dei sindacati europei aderenti  di promuovere l'iniziativa  del comitato in Europa.

La sera allo stadio di Ipitanga  c'è stato il  previsto bagno di folla per Lula, in realtà con una presenza ( 5-6000 persone ) al di sotto delle aspettative, in parte dovuto alla difficoltà di raggiungere lo stadio, molto lontano dal centro città. L'intervento di Lula è stato preceduto da una serie di interventi di esponenti politici locali, di rappresentanti di movimenti sociali, e di artisti.  Come ospiti internazionali, assenti gli ex presidenti  di Uruguay e Argentina Pepe Mujica e Christina Fernandez, sono intervenuti l'ex presidente dell'Honduras Zelaya e un deputato di France insoumise in rappresentanza di Jan Luc Melenchon.

La partecipazione all'agenda sindacale mi ha impedito di frquentare molto le altre attività del Forum, ma la valutazione che mi sento di fare è che poco altro e di scarso significato politico è accaduto nel WSF di Bahia al  fuori dal contesto del conflitto di classe che scuote il Brasile e in particolare nella promozione della mobilitazione per difendere la candidabilità di Lula e la democrazia brasiliana, una democrazia oggi concretamente a rischio di ritorno al fascismo, come
l'omicidio di Marielle e l'aggressione a colpi di fucile della carovana di Lula nei giorni seguenti il Forum.

Si potrà discutere a lungo   se il WSF di Bahia segni la fine del Forum come lo abbiamo conosciuto fin qui, una  arena Globale per i movimenti sociali di tutto il mondo e una palestra di pensiero critico in cui costruire dal basso le alternative possibili e necessarie. Oppure si può valutare il Forum come una ben riuscita iniziativa del movimento popolare brasiliano che cerca di resistere alla restaurazione borghese che ha deposto il presidente eletto Dilma Russef e sta demolendo la legislazione sociale e del lavoro.  Come dicevo l'aria che si respirava a Bahia e che soffia in tutto il Brasile è un aria pesante e il fascismo è di nuovo una opzione in campo che vine apertamente richiamata o minacciata.    Il processo a Lula è un processo politico a prescindere dalle specifiche responsabilità squisitamente giudiziarie.  Un processo politico che vuole restaurare un dominio borghese e reazionario in Brasile e che con sfumature diverse vediamo avanzare in quasi tutta l'America Latina e che per questo ci chiama ad una risposta solidarietà e di lotta per difendere la democrazia in Brasile e combattere il risorgente fascismo in Brasile in America Latina e in Europa.

NB: L'arresto di Lula che si è determinato successivamente alla stesura di questo report  (6 aprile) accelera e apre una nuova fase in Brasile e nel movimento  internazionale in solidarietà con  Lula, (di cui si chiede la liberazione e la candidabilità alle prossime elezioni, nonché un giusto processo con il rispetto di tutte le garanzie costituzionali),  e in difesa della democrazia in Brasile, dove di nuovo i militari non si fanno scrupolo di minacciare inerventi golpisti “tradizionali”.

Stefano Maruca
Ufficio Internazionale FIOM

allegato 1

In difesa di Lula e della democrazia in Brasile (comunicato di presentazione del comitato internazionale)
Lo Stato democratico di diritto in Brasile è violato in modo sistematico e permanente a partire dal golpe parlamentare contro la presidente Dilma Rousseff del 2016, compiuto con l’innegabile partecipazione del potere giudiziario e dei mezzi di comunicazione di massa. Da allora fatti di enorme gravità minacciano di stabilire un regime antidemocratico e repressivo in Brasile, a cominciare dalla politicizzazione sempre più radicale del potere giudiziario, il quale detiene cittadini incarcerati e/o accusati senza formazione di accusa o in assenza di qualsivoglia minima prova, fondando le proprie decisioni solo su delazioni e sulla "convinzione" dei magistrati.
La vittima più recente di tale pratica è l’ex presidente Luiz Inácio Lula da Silva, condannato al carcere in base all’affermazione che egli è proprietario di uno stabile che mai gli è appartenuto e che, inoltre, è stato oggetto di pignoramento da parte della giustizia a nome di altra persona. Come se questo non bastasse,il governo golpista che ha usurpato il potere in Brasile sta prendendo misure che indeboliscono l’incidenza della popolazione nello Stato brasiliano a causa dell’allargamento delle privatizzazioni, comprese le riserve del Pré-Sal, della consegna del patrimonio nazionale al capitale straniero, delle minacce di sottrarre la Banca Centrale al controllo dello Stato, di interferenza nell’autonomia universitaria e della cancellazione dei diritti sindacali fondamentali, così come della violazione della libertà sindacale.
L’arbitrio impiantato si accompagna con una serie di violazioni delle garanzie costituzionali essenziali come i diritti civili, politici, sociali e umani in Brasile. In particolare con l’intervento militare a Rio de Janiero che potrà allargarsi ad altre regioni, con la schedatura da parte dei militari di abitanti delle favelas e dei tentativi di emettere mandati di perquisizioni collettivi, con l’aumento dello sterminio della popolazione nera nelle periferie delle nostre città, con iniziative volte ad annullare la lotta al lavoro schiavo nel paese, con la ripetuta criminalizzazione dei movimenti sociali e con l’aumento nelle campagne degli omicidi di lavoratori rurali, indigeni e quilombolas, oltre all’impunità dell’apparato repressivo in generale.
Di fronte a questa situazione un gruppo di entità nazionali e di personalità hanno preso l’iniziativa di creare un "Comitato di solidarietà internazionale per il ripristino della democrazia in Brasile" e per il diritto di Lula a un processo giusto e imparziale. E questo in quanto ritengono che far fronte a questa pericolosa situazione brasiliana richieda anche l’appoggio di personalità e organizzazioni del campo politico e sociale di altri paesi.
La proposta è di formare un Comitato ampio e plurale di entità e personalità al fine di rafforzare le azioni già esistenti in Brasile e all’estero in difesa della restaurazione della democrazia nel nostro paese, della realizzazione di elezioni libere e democratiche e del diritto del popolo brasiliano di scegliere ed eleggere i propri dirigenti. Gli strumenti per questo scopo dei quali disponiamo in questo momento, oltre alla formazione dello stesso Comitato, è l'aumento delle firme del Manifesto: Elezione senza Lula è frode (www.change.org/lula) e la moltiplicazione di Comitati di solidarietà con il Brasile come quelli che già esistono in alcuni paesi.
Si prevede il lancio del Comitato di solidarietà internazionale al Forum Sociale Mondiale a Salvador di Bahia il 15 marzo, presso la Tenda della CUT/Centrale Unica dei Lavoratori

World Social Forum 2018 – Salvador de Bahia 13-17 marzo

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