L'esercito israeliano fa strage di civili a Gaza nel corso della “marcia per il ritorno”

strage a Gaza
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Basta impunità per Israele . A fronte dell'ennesima strage di civili palestinesi è intollerabile che non ci sia una iniziativa della comunità internazionale di condanna del comportamento delle forze armate israeliane e di intervento nei confronti del Governo di Israele per garantire il rispetto dei diritti umani fondamentali del popolo palestinese.

La Fiom, condanna fermamente il comportamento dell'esercito israeliano e si unisce all'appello della ANP per una inchiesta internazionale condotta dalle Nazioni Unite sulle responsabilità israeliana per la strage di Gaza.

Diversamente da quanto descritto sui giornali Italiani, il 30 marzo non c'è stato nessuno “scontro” tantomeno una azione di Guerriglia da parte palestinese, ma solo il cecchinaggio da parte dell'esercito israeliano nei confronti di una manifestazione pacifica indetta nella ricorrenza della giornata della terra, in cui si ricorda l’espropriazione da parte del governo israeliano di terre di proprietà araba in Galilea, avvenuta il 30 marzo 1976.

Diciassette morti e almeno 1400 feriti il bilancio provvisorio delle vittime, tutte palestinesi.

Il 30 marzo era la prima giornata della cosiddetta Marcia del Ritorno, iniziativa indetta dai palestinesi e che prevede manifestazioni per sei settimane, fino al 15 maggio, anniversario della fondazione di Israele, che i palestinesi definiscono “Nakba”, una catastrofe

Scheda - Il significato della “Marcia del Ritorno”
Con l'organizzazione della marcia si intende rivendicare il “diritto al ritorno”, una richiesta palestinese per cui i discendenti dei rifugiati che hanno perso le loro case nel 1948 possano ritornare alle proprietà della loro famiglia nei territori che attualmente appartengono Israele.

Ricordiamo che furono oltre 750mila i palestinesi cacciati con la forza dalle loro città e villaggi nei territori palestinesi occupati, dopo la proclamazione dello stato di Israele nel maggio 1948, attualmente, secondo l’Agenzia delle Nazioni Unite per i rifugiati palestinesi (Unrwa) i rifugiati palestinesi nel mondo sarebbero oltre 5 milioni.

Israele si oppone da sempre a qualsiasi ipotesi e forma di ritorno su larga scala di rifugiati palestinesi, sostenendo che un tale evento distruggerebbe il carattere ebraico dello stato di Israele.

strong><br />Ufficio internazionale Fiom-Cgil</strong><br /><br /></p> <p><em>Roma, 3 aprile 2018</em></p>"