UAW. Le lavoratrici e i lavoratori delle Big Three approvano i contratti

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Ci sono volute sei settimane di Stand Up Strike ma alla fine la United Auto Workers (UAW) ha strappato accordi con le Tre Grandi. Il processo di ratifica si è concluso con il voto delle lavoratrici e dei lavoratori che hanno approvato le ipotesi di accordo, manifestando soddisfazione per gli storici risultati ottenuti.

Ford è stata la prima a raggiungere un accordo il 25 ottobre, seguita da Stellantis e GM. I contratti, molto simili tra loro, prevedono forti aumenti salariali intorno al 30% comprensivi del ripristino dell'indennità di rivalutazione automatica per l'inflazione, riunificazione delle condizioni contrattuali con livellamento verso l'alto anche per i dipendenti assunti dopo il 2007. Importanti risultati sono stati raggiunti per garantire una giusta transizione verso la produzione dei veicoli elettrici con interventi condivisi sui piani industriali e conseguente rafforzamento del diritto di sciopero.

La UAW ha ottenuto la riapertura dello stabilimento di Belvidere, in Illinois, da parte di Stellantis, con un investimento di quasi 5 miliardi di dollari. Questo includerà la costruzione di un nuovo impianto di assemblaggio e batterie, rappresentando un passo innovativo nel settore.

La vittoria è frutto di una strategia rivendicativa coraggiosa, ben studiata e ben attuata. Lo sciopero simultaneo contro tutte e tre le società, una situazione mai verificatasi prima dal 1937.
Il presidente della UAW, Shawn Fain, ha sottolineato l'importanza della compattezza degli iscritti all'UAW nel raggiungere tali risultati.

Questi accordi segnano un cambiamento di rotta significativo rispetto al passato, quando la UAW aveva dovuto subire importanti concessioni nel 2008 che avevano drammaticamente diviso i lavoratori in regimi contrattuali distinti.

In Stellantis e Ford i voti favorevoli sfiorano il 70%, mentre in GM si attestano al 55%.

I nuovi contratti scadranno tutti il 30 aprile 2028. Con una durata di quattro anni e mezzo, sono più lunghi rispetto agli accordi quadriennali che sono stati tipici negli ultimi contratti delle Big Three.

Shawn Fain ha dichiarato che la UAW vuole dare tempo ad altri sindacati di allineare le scadenze contrattuali con la UAW e scioperare tutti insieme il 1° maggio 2028, giornata Internazionale dei Lavoratori.
"Se vogliamo davvero sfidare la classe dei miliardari e ricostruire l'economia in modo che inizi a funzionare a beneficio di molti e non di pochi", ha detto Fain, "allora è importante non solo scioperare, ma scioperare insieme".

Come fu per il 1889, Fain ha accennato che la lotta per una giornata lavorativa o una settimana lavorativa più breve potrebbe essere parte della campagna contrattuale della UAW tra quattro anni e mezzo. Una delle richieste pubbliche del sindacato in questa tornata di trattative era per una settimana lavorativa di 32 ore al salario di 40 ore. I lavoratori dell'auto si lamentano frequentemente di essere costretti a fare straordinari obbligatori, comprese settimane da 60 ore (sei giorni da 10 ore).

"La Giornata dei Lavoratori è nata da una lotta intensa dei lavoratori negli Stati Uniti per ottenere una giornata lavorativa di otto ore", ha detto Fain. "È una lotta che è tanto rilevante oggi quanto lo era nel 1889".

Fain ha dichiarato che l'altro motivo per il contratto più lungo è che la UAW sta pianificando una campagna per organizzare i molti produttori di automobili non sindacalizzati: Tesla, Toyota, Volkswagen, Mercedes, BMW, Honda, Nissan e altri. "Quando torneremo al tavolo delle trattative nel 2028, non sarà solo con le Big Three ma con le Big Five o Big Six".

Alcuni lavoratori di Toyota in Alabama, dopo la firma degli storici contratti con le Big Three, informano che la dirigenza ha convocato riunioni urgenti. Toyota, chiaramente preoccupata di dover affrontare richieste di contrattazione collettiva, sta aumentando unilateralmente il salario massimo a $32, accorciando il tempo per arrivarci da otto anni a quattro. Anche nello stabilimento Toyota del Kentucky l'azienda sta aumentando i salari e riducendo a metà la progressione alla paga massima.

Il sindacato è in movimento negli USA, il momento è favorevole per una nuova stagione di sindacalizzazione ed è incoraggiante la consapevolezza della necessità di costruire ponti per organizzare le lavoratrici e i lavoratori oltre tutte le frontiere.

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