Fondimpresa/Fondi Interprofessionali. Nota Fiom

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Care compagne e compagni,

il 31 dicembre p.v. scade il biennio per l’utilizzo delle somme finanziarie accumulate, derivanti dal versamento delle imprese, iscritte al fondo interprofessionale Fondimpresa, dello 0.30 % del salario di ciascuna dipendente e per l’insieme dei dipendenti, sul conto formazione dello stesso fondo. Le aziende possono utilizzare entro la fine di dicembre l’80% di quanto hanno accumulato, per finanziare i 2/3 dei piani formativi rivolti ai dipendenti. Nel caso che non avessero già predisposto tali piani o non intendessero farlo nelle prossime settimane, quanto versato e non speso andrà ad accumularsi nazionalmente sul conto di Sistema di Fondimpresa e dunque non più nella disponibilità delle singole imprese .

Sarebbe utile che nelle prossime settimane le Rsu sollecitassero le imprese, ove ci fossero ancora risorse, a predisporre piani formativi effettivamente condivisi, o ad aprire sedi di confronto per piani formativi già predisposti dall’azienda o da enti esterni.

In sede di formale condivisione dei piani le Rsu e le strutture territoriali della Fiom devono prestare attenzione ad alcune novità che sono intervenute nei mesi scorsi e che sono vigenti dal 1 ottobre.

Il 25 giugno scorso Cgil Cisl Uil e Confindustria hanno sottoscritto un Protocollo di intesa, valido fino a dicembre 2017 che intende applicare il Testo Unico sulla Rappresentanza nelle modalità di condivisione dei piani. Tale Protocollo non è stato mai discusso in nessuna sede di coordinamento confederale e fino a qualche settimana fa non era stato nemmeno portato a conoscenza delle strutture confederali regionali e camerali e delle categorie e lo si poteva conoscere, come ha fatto la Fiom nazionale, solo scaricandolo dal sito web di Fondimpresa.

La Fiom nazionale, con questa nota, intende trasmettere a tutte le strutture regionali e territoriali e alla stessa Confederazione il proprio giudizio negativo su tale Protocollo sia su alcuni contenuti che per le modalità di sottoscrizione.

Le principali novità presenti nel Protocollo e alcuni nostri primi sommari giudizi sono le seguenti:

CONDIVISIONE DA PARTE DELLE RSU:

CONDIVISIONE DA PARTE DELLE RSA

CONDIVISIONE IN ASSENZA DELLE RAPPRESENTANZE

CONDIVISIONE PIANI FORMATIVI DI SETTORE O COMPARTO

CONDIVISIONE PIANI FORMATIVI TERRITORIALI

Le novità introdotte dal Protocollo sono vigenti dal 1 ottobre e valgono sia per la condivisione dei piani inerenti il conto Formazione aziendale che i piani presentati sugli avvisi del conto di Sistema, a cominciare dall’avviso 4 generalista 2014/2015.

In conclusione chiediamo a tutte le strutture un impegno più adeguato rispetto alla formazione professionale dei lavoratori che deve diventare uno dei perni essenziali della contrattazione con l’obiettivo di valorizzare il lavoro, anche attraverso un uso, utile ai lavoratori delle ingenti risorse finanziarie presenti nei fondi interprofessionali, a cominciare da Fondimpresa.

Sarebbe utile che in tutti gli accordi di condivisione si generalizzasse un effettivo ruolo di controllo delle Rsu e dei comitati di pilotaggio tali da verificare, anche con il diritto di accesso nelle aziende dei componenti, soprattutto la dove non ci sono le Rsu,l’effettiva implementazione della formazione ai lavoratori e il risultato ottenuto.

La Fiom nazionale ribadisce quanto già più volte chiarito che la condivisione nazionale dei piani di settore , quando interessa più regioni e territori è sempre fondata su una valutazione di merito complessivo del piano indipendentemente dalla condivisione fatta da un territorio o un altro.

Entro gennaio svolgeremo una riunione a cui vi chiediamo di partecipare per affrontare in maniera più meditata l’insieme dei problemi inerenti la formazione professionale e il ruolo dei fondi.

 

Resp. Fiom Formazione Professionale

Maurizio Marcelli

 

28 ottobre 2014

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